Freddato con un colpo di fucile al volto
Freddato con un colpo di fucile al volto. Francesco Dossena, allevatore di 77 anni, è stato ucciso nella tarda serata di ieri nelle campagne di Nule, nel Sassarese, in Sardegna.
L’uomo è stato freddato con un colpo di fucile al volto. A ritrovare il cadavere nell’ovile di sua proprietà sono stati i figli: non avendolo visto rientrare a casa, sono andati nei terreni che ospitano l’allevamento e l’hanno trovato riverso a terra.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri. La vittima non sarebbe in alcun modo riconducibile ai fatti di sangue più recenti di cui è stato teatro il paese e l’intera area del Goceano, regione storica della Sardegna al confine tra provincia di Sassari e provincia di Nuoro.
Studente rifiuta la mascherina e si incatena al banco: portato in psichiatria
Un ragazzo di 18 anni, studente dell’istituto Olivetti di Fano, è prelevato, ieri mattina, dalle forze dell’ordine e portato subito in ospedale perché si rifiutava di indossare la mascherina in classe.
Il giovane avrebbe creato tensione in classe dicendo a docenti e compagni che la norma che impone l’utilizzo della mascherina «è incostituzionale», arrivando persino a incatenarsi a un banco.
Un vero e proprio atto dimostrativo, guidato – pare – dai precetti contenuti in un opuscolo scritto da quello che lui chiamava «il costituzionalista». Dopo due ore di trattative, l’arrivo di un’ambulanza e di una macchina della polizia, il 18enne è prelevato da scuola e accompagnato dagli agenti in ospedale.
Sottoposto a Tso
Il ragazzo nel giro di qualche ora è sottoposto a Tso e ricoverato in psichiatria. Al pronto soccorso del Santa Croce il 18enne avrebbe reagito con veemenza, con nuovo intervento della polizia e la decisione di ricoverarlo in psichiatria.
Da quanto si è appreso, il ragazzo ha una buona condotta in classe e un buon rendimento; ma sarebbe suggestionato da un 50enne, suo amico, che lo avrebbe convinto a procedere con azioni di protesta contro la mascherina. Anche i genitori, subito avvertiti, non hanno potuto fare nulla per evitare il Tso.
Sulla questione si è espressa Eleonora Maria Augello, dirigente dell’istituto scolastico. «Esistono delle precise prescrizioni sanitarie che provengono da decisioni governative; – riporta il Corriere Adriatico – ed è nostro dovere rispettarle per la sicurezza dei nostri ragazzi e delle loro famiglie.
È chiaro che in tutti questi giorni, presentandosi un caso così difficile, il nostro primo intento è stato quello di svolgere un compito educativo, facendo riflettere il ragazzo e chiunque si trovi nel sostenere posizioni di queso genere.
E delle conseguenze a cui si può andare incontro. Ognuno ha il diritto di manifestare la sua libertà di pensiero, criticando anche le leggi e i regolamenti; ma lo può fare senza mancare al rispetto degli altri».