Fugge dalla guerra e muore sotto gli occhi del figlio

Redazione
Fugge dalla guerra e muore sotto gli occhi del figlio
Fermiamo questa guerra !

Fugge dalla guerra e muore sotto gli occhi del figlio. Era sfuggita all’orrore della guerra ma un destino tragico non le ha dato scampo andando a bussare alla sua porta, proprio dove aveva trovato rifugio dalle bombe e dalla fame.

E’ una rifugiata ucraina la donna trovata priva di vita nelle scorse ore in una casa canonica di Pastorano dove aveva trovato ospitalità insieme  al figlio ed altri connazionali.

Stroncata da un malore

La poveretta è stata stroncata da un malore improvviso che l’ha colpita proprio sotto gli occhi del suo giovane erede. E’ stato il figlio a lanciare l’allarme e a contattare i soccorsi ma per la donna purtroppo non c’è stato sto nulla da fare.

I medici del 118 non hanno potuto fare altro che riscontrare l’avvento decesso per un arresto cardiaco. Alla luce della causa naturale i carabinieri, di intesa con medico legale e autorità giudiziaria, hanno liberato la salma per la sepoltura.

Siccità e speculazione, agricoltori sotto tiro

Torna lo spettro della speculazione sui campi di grano, ma nell’anno peggiore per caldo e inflazione. Con costi triplicati e rese dimezzate i cerealicoltori sono in estrema sofferenza.

La denuncia di Masiello

Lo denuncia Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale, dopo l’ultima quotazione della Commissione Cereali della Camera di Commercio di Bari che ha segnato – 45 euro a tonnellata per il grano duro.

“Siamo in una situazione esplosiva – denuncia Masiello – perché ai soliti movimenti speculativi in piena trebbiatura, che sono l’unica spiegazione all’improvviso crollo di prezzi a fronte di domanda crescente e scarsità di offerta, si somma una condizione estrema di costi e caldo.

Bisogna ricordare infatti che quest’anno abbiamo prodotto al triplo dei costi, con aumenti dal 100 al 200% su tutto: gasolio, fertilizzanti, sementi, trasporti, ricambi, attrezzature. Una condizione di difficoltà a cui si sono aggiunte le temperature eccezionali che vanno avanti da maggio, costringendo le piantine di grano ad un’accelerazione dei processi naturali con conseguente anticipazione dell’essiccazione.

Questo significa che siamo passati da una produzione di circa 50 quintali per ettaro alla metà, in alcuni casi sotto i 20 quintali per ettaro, ossia un terzo. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono pesanti e le poche piogge di giugno non sono servite a niente”.

Uno scenario drammatico in un 2022 che in Italia si classifica nel primo semestre come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica, ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.

Gli anni più caldi

La tendenza al surriscaldamento è evidente nel nostro Paese, dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende – conclude la Coldiretti – nell’ordine il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.