Giacomo Porrino incanta con una relazione su Vanvitelli ed il rapporto con le pinture delle terre di Airola

Redazione
Giacomo Porrino incanta con una relazione su Vanvitelli ed il rapporto con le pinture delle terre di Airola
Giacomo Porrino incanta con una relazione su Vanvitelli ed il rapporto con le cinture delle terre di Airola

Giacomo Porrino incanta con una relazione su Vanvitelli ed il rapporto con le cinture delle terre di Airola. Spesso si parla di eventi definiti culturali ma che poi di culturale si scopre hanno poco o niente. A volte però può accadere che una sera avvenga qualcosa che lascia un segno una volta tanto non banale. Un appuntamento culturale nel senso più genuino della parola ha avuto luogo sabato scorso nella splendida chiesa della Annunziata di Airola.

La conferenza di Giacomo Porrino

Il Comune di Airola ha voluto fortemente la presenza di Giacomo Porrino, il noto studioso di origine moianese, prestigioso collaboratore del nostro giornale, che ha tenuto una sua conferenza dal titolo accattivante: «Piena Hedera. Vanvitelli immaginari e vanvitelliani inimmaginabili tra le acque, le pietre e le pinture della terra d’Airola».

Dopo il saluto di don Liberato Maglione, del Sindaco Vincenzo Falzarano, gli assessori Antonello Laudanna e Ornella De Sisto hanno presentato due iniziative interessanti su cui sta lavorando l’amministrazione comunale: il recupero e la conservazione del patrimonio documentario esistente attraverso la sua digitalizzazione, e il lancio di un concorso nazionale di idee per il restauro del castello medievale.

Il ricercatore moianese non è nuovo alla rivelazione di scoperte sorprendenti, basti ricordare per esempio quella sulla scoperta della paternità proprio della Annunziata di Airola, su cui molto a lungo la critica vanvitelliana si era accapigliata.

Quasi due ore di rivelazioni inattese, che hanno inchiodato l’uditorio malgrado l’orario e il tempo poco clemente. Un viaggio su e giù lungo un paio di secoli raccontando protagonisti, allievi, rivalità e vicende che hanno portato alla imponente patrimonio storico-artistico della nostra valle nel rapporto continuo con la scena culturale napoletana.

Non sono mancate sorprese assolute, come l’opera finora sconosciuta di una fontana dipinta da Belisario Corenzio, o di un’opera inedita di Fedele Fischetti, o ancora degli autori delle decorazioni della chiesa del Carmine di Airola.

A sorpresa, infine, l’annuncio di un suo prossimo libro nel quale poter leggere nel dettaglio tutte queste nuove rivelazioni che permetteranno una conoscenza ancora più approfondita della storia e della bellezza delle nostre terre.