Gianni Minà è morto: aveva 84 anni
Gianni Minà è morto: aveva 84 anni. Gianni Minà è morto dopo una breve malattia cardiaca, come ha annunciato la sua pagina Facebook ufficiale: “Gianni Minà ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca.
Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità“.
È stato giornalista, documentarista, scrittore, oltre a essere uno dei volti più noti e apprezzati della televisione e della cultura. Non si conta l’elenco dei programmi a cui aveva partecipato da autore e conduttore, da “L’altra domenica” a “Blitz”. Lunga anche la lista dei libri pubblicati e dei riconoscimenti vinti.
La carriera di Gianni Minà
Gianni Minà era nato a Torino il 17 maggio 1938, iniziò la carriera nel 1959 nella redazione sportiva di Tuttosport. Nel 1960, l’esordio in Rai come collaboratore ai servizi sportivi per le Olimpiadi di Roma. Dal 1965, i suoi reportage hanno contribuito a evolvere il linguaggio giornalistico televisivo con rubriche che sono rimaste nella storia.
Ha seguito otto mondiali di calcio, sette olimpiadi, decine di campionati di pugilato. Bellissima la sua storia tecnica e sociologica della boxe: “Facce piene di pugni”. Fondò L’altra domenica con Maurizio Barendson e Renzo Arbore.
A metà degli anni Settanta si appassiona al racconto dell’America, dei conflitti sociali delle minoranze, si avvicina all’America Latina. Nel 1978, mentre seguiva come cronista il campionato mondiale di calcio 1978, è ammonito e poi espulso dall’Argentina.
Aveva osato fare domande sui desaparecidos al capitano di vascello Carlos Alberto Lacoste durante una conferenza stampa, e aver cercato poi di raccogliere informazioni.
In carriera ha intervistato i più grandi: Eduardo De Filippo, Robert De Niro, Muhammad Ali, Federico Fellini, Gabriel García Márquez. Nel 1987 intervistò Fidel Castro. Con il programma “Alta Classe”, dal 1991, ha intervistato Massimo Troisi, Pino Daniele, Ray Charles.
L’amicizia con Diego Armando Maradona
Gianni Minà è stato un grandissimo amico di Diego Armando Maradona. Il giornalista si assicurò la sua amicizia quando il numero 10 vide la sua lealtà e la sua statura di uomo.
“Avevo spiegato al suo responsabile stampa che volevo parlare con lui non di tattiche ma della vita, di quello in cui credeva, senza pettegolezzi“, racconta nella sua autobiografia Storia di un boxeur nato, “come due uomini spesso fanno.
Maradona aveva apprezzato il mio tentativo di capire, con discrezione ma senza reticenze. Avevo scoperto che era molto più intelligente di come veniva dipinto. Era informato, attento. Leggeva i giornali“.
In virtù di questa amicizia, quando Diego Armando Maradona fu squalificato per la seconda volta nella sua carriera, ai Mondiali di USA ’94, volle parlare solo con Minà: “Hanno messo un coltello nel cuore di un bambino“, gli raccontò Signorini, il suo preparatore atletico.