I cicatielli di San Martino, un atto d’amore e generosità
I cicatielli di San Martino, un atto d’amore e generosità. Il sole non poteva mancare. Nella notte c’è stato un mezzo fortunale, ma l’alba ha sorpreso tutti, presentandosi con un cielo senza nuvole e poi con un bel sole.
La festa di San Martino
Nulla di strano, oggi è San Martino che porta con se uno scampolo d’estate, anche se di breve durata. Così oggi, sul fronte meteo c’è stata una tregua, mentre domani dovrebbe tornare a piovere. La tradizione è stata rispettata anche nel piccolo centro caudino che porta il nome del santo di Tours che spezzò il suo mantello per riscaldare un mendicante.
A San Martino Valle Caudina non si spezzano i mantelli, ma chiunque oggi dovesse suonare ad una delle sua abitazioni, troverebbe la tavola apparecchiata con un posto a sedere in più. E quel viandante assaggerebbe un piatto di fumanti cicatielli, condito da un ragù celestiale.
In attesa della sagra, spostata proprio per questioni meteo ai prossimi 1,2 e 3 dicembre, questa sera un piatto di cicatielli si potrà gustare, dopo la processione del santo, presso l’ex casa Eca.
Le signore della parrocchia, infatti, stanno impastando e cavando da questa mattina presto, proprio per rispettare questa bellissima tradizione. E, questa mattina, a dare loro una mano è arrivato anche il sindaco, l’architetto Pasquale Pisano.
Quello della preparazione dei cicatielli, infatti, è un momento di condivisione, di solidarietà, ma, forse, soprattutto, un momento identitario in cui si riconoscono tutti i sammartinesi sparsi per il mondo.
Tradizione tramandata da madre a figlia
L’impasto, il modo di cavare, il tempo per asciugarsi e la preparazione del ragù è un piccolo, grande segreto che viene tramandato da madre a figlia. E non si tratta di qualcosa di misogino, niente affatto. Parliamo di arte che nulla ha a che vedere con la sopraffazione della donna.
Le donne della parrocchia, quelle delle case, casalinghe o professionisti che siano, sono felici di cavare i cicatielli. Sanno di compiere un gesto antico, un gesto d’amore, come quello del loro santo patrono che spezzò il mantello per riscaldare il mendicante.