Il nostro giornale sull’Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo

Redazione
Il nostro giornale sull’Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo

Dalla nostra inviata Brigida Abate

Ottantacinque e non sentirli, sono gli anni della nave scuola Amerigo Vespucci che da ieri è nel porto di Napoli.
La nave, motivo di orgoglio per intere generazioni di marinai e testimone di quelle tradizionali imperiture che il mare stesso usa tramandare, sarà possibile visitarla fino a venerdì sera e si potrà ammirare anche la mostra fotografica sulla grande guerra allestita a bordo.
Le vele del Vespucci si gonfiarono per la prima volta nel 1931 quando l’elegante profilo attraversò il golfo di Castellammare di Stabia. Da allora, al motto “Non chi comincia quel che persevera”, si sono formati al mare quasi tutti gli ufficiali della Marina italiana .
Tanti sono i suoi ricordi come quello del conferimento della bandiera di Combattimento dopo la prima campagna d’istruzione nel 1931, il rischio di cessione come bottino di guerra, l’aver avuto a bordo il Fuoco di Olimpia, fino a quando l’USS Independence, incrociandola, le segnalò di essere la nave più bella del mondo. Nave Vespucci è molto più di una semplice nave scuola: rappresenta il punto di raccordo tra l’arte marinaresca e l’innovazione, la continuità tra la Marina del passato e la Marina del futuro, portatrice di storia, valori e tradizioni che solo chi ha avuto il privilegio di formarsi e crescere professionalmente su quel veliero può conoscere, comprendere e tramandare.
Ieri un interessante convegno riservato ad un pubblico scelto e a pochi giornalisti, compresa la nostra testata, si è tenuto a bordo: “Mare mostro, un mare di plastica”. L’uso di molti prodotti di bellezza sta alimentando il “mostro della plastica” che invade sempre più i nostri mari e si insinua giorno dopo giorno nella nostra catena alimentare. Per dare una risposta al difficile problema e porre un argine ai microscopici frammenti di plastica che arrivano direttamente nel piatto del consumatore, Marevivo ha illustrato la proposta di legge 3852 in base alla quale dal primo gennaio 2019 non sarà più consentito produrre e mettere in commercio prodotti cosmetici contenenti microplastiche.
Una proposta partita a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci che ha visto, dopo i saluti del comandante della nave Curzio Pacifici e del Comandante Comando logistico Napoli Ammiraglio Donato Marzano, le introduzioni di Rosalba Giugni, Presidente Marevivo, Angelo Tursi, Presidente Conisma, l’intervento di Maria Rapini, segretario generale Marevivo, Giandomenico Ardizzone, Professore Università La Sapienza di Roma, Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente alla Camera.
Le conclusioni sono state affidate a Silvia Velo, sottosegretaria Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e Cosimo Maria Ferri, Sottosegretario Ministero della Giustizia.
Un argomento che ha visto un pubblico numeroso e attento alla problematica considerando che in Europa nel 2013 solo per i prodotti di bellezza sono state impiegate quasi 5000 tonnellate di microplastiche.
Sul restauro della nave è proprio il comandante Curzio Pacifici a darci esplicazioni che, soddisfatto, si è espresso così: “Ottantacinque anni sono veramente tanti, era indispensabile un ammodernamento e in questi due anni c’è stata una intensa attività finalizzata ad interventi per dar vita alla suo massimo splendore. Abbiamo fatto lavori di ammodernamento, interventi fatti anche per l’impiego, per poter ospitare allievi più giovani, donne, ricercatori, universitari e giornalisti. Si parla di cento metri di nave, 4000 tonnellate, e 400 persone a pieno regime. Bisogna recuperare il mare e far sì che si fermi non tanto il mostro della plastica ma l’impiego sbagliato che se ne fa, una nave la nostra, restaurata in tutti gli aspetti, l’equipaggio è composto da circa 250 militari in forza della nave e 79 sono i volontari imbarcati a marzo, che hanno potuto mettere in pratica tutto ciò che hanno appreso nei banchi dell’accademia della Maddalena, Taranto e della scuola navale Morosini di Genova,
E’ stata restaurata completamente con impianti proiettati nel terzo millennio, abbiamo un apparato motore altamente tecnologico, innovativo e soprattutto eco sostenibile, alternatori che ci consentono con il minimo di gasolio di gestire la navigazione a motore, elettrico ma anche la vita di bordo di 400 persone e poi il restauro dell’aspetto della coperta con fibre vegetali e tele quindi il ponte di coperta in teak che dà la sua bellezza a questa eccellenza dell’Italia tutta. Una nave scuola che con questo make up è ritornata più bella di prima e poi importante è la flessibilità, viene infatti impiegata per scopi non prettamente militari e quindi anche sociali, di ricerca e civili. Abbiamo a bordo sensori per il particolato atmosferico per la salubrità dell’aria e non solo dell’acqua marina. Inoltre, in due mesi, le visite hanno superato le centomila presenze, rappresentiamo la nostra professionalità e ovunque andiamo sventoliamo con orgoglio il nostro tricolore”.
Non resta quindi che mettersi in fila per visitare il veliero più bello del mondo, una nave che è un pezzo d’Italia e che rappresenta gli aspetti superiori di maggior prestigio del gusto, della cultura, delle arti, dell’artigianato italiano, emozioni che si provano al profumo dei suoi legni, alla vista dei suoi ottoni lucidi e alle sue lunghe cime. Pur essendo una icona dell’antica marineria, è nello stesso tempo una nave moderna in rotta verso il futuro.