I piccoli comuni chiedono procedure più snelle
Presidente nazionale e regionale dell'ANPCI sono stati ascoltati dalla commissione parlamentare
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I piccoli comuni chiedono procedure più snelle. Il presidente nazionale Franca Biglio e il presidente regionale della Campania Zaccaria Spina, in rappresentanza di ANPCI, l’associazione nazionale che raggruppa i comuni italiani fino a 5mila abitanti, hanno partecipato ad una audizione, presso la Commissione parlamentare per la semplificazione, nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione.
L’associazione ha innanzitutto confermato, così come in tutte le precedenti occasioni, la necessità di semplificare il numero degli adempimenti a carico dei comuni di minori dimensioni, come pure di prevedere una legislazione differenziata rispetto alle grandi città e agli agglomerati urbani.
E’ stato chiesto inoltre di implementare i sistemi di interoperabilità tra le varie piattaforme informatiche, al fine di ridurre i carichi di lavoro del personale, ridotto all’osso, negli enti minori.
“Altro caposaldo evidenziato – hanno spiegato Biglio e Spina – il fatto che la digitalizzazione delle procedure rappresenti indubbiamente un fattore significativo di semplificazione amministrativa per migliorare i rapporti tra cittadino e Pubblica Amministrazione.
Tuttavia, al riguardo, abbiamo avvertito il bisogno di sottolineare alcune criticità. Occorre in primis mettere in campo azioni incisive per ridurre il cosiddetto ‘digital divide’, perché in alcuni piccoli comuni montani e collinari, non tutto il territorio ha accesso alla rete internet ad alta velocità.
Sarebbe inoltre auspicabile – hanno aggiunto il presidente nazionale e quello campano di ANPCI – una revisione dell’usabilità stessa dei servizi digitali offerti dalla Pubblica Amministrazione, in modo che questi siano accessibili e semplici da utilizzare, anche per soggetti meno avvezzi alla pratica informatica.
Il riferimento, è ovviamente alla popolazione più anziana, che nei piccoli comuni rappresenta ancora una larga fetta di abitanti”.
Sempre in relazione alla digitalizzazione, i rappresentanti di ANPCI hanno auspicato “l’adozione e il potenziamento programmi di alfabetizzazione digitale mirati, garantendo, al contempo, modalità alternative di accesso ai servizi pubblici per chi non dispone di strumenti informatici adeguati”.
E’ stata anche raccomandata massima attenzione affinché i sistemi informatici rispettino rigorosi standard di sicurezza ed assicurino i diritti alla riservatezza.
Si è, infine, suggerito che il CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) possa essere oggetto di un concreto intervento di razionalizzazione e semplificazione del testo che assicuri, con l’utilizzo di un linguaggio chiaro e accessibile a tutti, l’effettiva integrazione dei sistemi informatici, evitando la duplicazione o la sovrapposizione delle informazioni.
L’ audizione si è protratta con grande interesse dei componenti della Commissione, che hanno interagito con Biglio e Spina i quali hanno fatto emergere, ancora una volta, la posizione di decisa e netta contrarierà dell’associazione in ordine a qualunque tipo di fusione o accorpamento coatto tra i comuni di minori dimensioni, “che segnerebbe un passo indietro rispetto ai risultati già ottenuti” e “sarebbe destinata ad accrescere e amplificare il fenomeno già in atto dello spopolamento e della desertificazione del territorio, con drastiche conseguenze sul piano ambientale, storico, culturale e sociale con la perdita delle identità locali”.