Il 7 gennaio tornano in aula gli studenti delle Superiori, ma non in Campania
Il 7 gennaio tornano in aula gli studenti delle Superiori, ma non in Campania. Ai fini del contenimento dell’epidemia da Covid-19, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica. In modo che, dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021, sia garantita l’attività didattica in presenza al 50 per cento della popolazione studentesca.
La restante parte dell’attività e’ erogata tramite la didattica digitale integrata. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e pubblicata oggi in Gazzetta Ufficiale.
Campania
In Campania la scuola non riprenderà il 7 gennaio per tutti come aveva già annunciato il governatore De Luca. La Regione sta preparando un rientro a tappe che verrà attentamente monitorato per non far risalire la curva dei contagi covid19.
“Le tappe del ritorno, spiega all’ANSA Lucia Fortini, assessore regionale all’istruzione, verranno sempre valutate sull’andamento dei contagi. Abbiamo previsto un allargamento della frequenza ogni lunedì in modo che il giovedì-venerdì precedente possiamo valutare lo stato della pandemia in Regione e verificare se si possono riportare in presenza altri studenti”.
Blocchi orari
Ma i problemi non riguardano solo il rientro in classe dei diversi livelli di istruzione, ma anche i blocchi di orario di ingresso indicati dalla Prefettura per non affollare i trasporti pubblici e il 50% della frequenza indiata dal governo: “Sui due blocchi di orario di ingresso alle 8 e alle 10, spiega Fortini, so che non c’è un apprezzamento da parte delle scuole.
Rientri dal 25 gennaio
A quanto pare, nella nostra regione gli studenti delle superiori non rientreranno in classe prima del 25 gennaio. De Luca su questo non intende negoziare. Resta poi il problema nei singoli istituti di come dividere le lezioni tra didattica in presenza e a distanza.
Il 7 gennaio tornano in aula gli studenti delle Superiori, ma non in Campania
Anche questa tematica non è di secondaria importanza., al di là delle imposizioni che vengono da Roma, Napoli ed anche Avellino o Benevento, sarebbe opportuno lasciare fare ai dirigenti scolastici, in collaborazione con i sindaci, perché solo loro conoscono le esigenze del territorio.