Il garante Ciambriello interviene sulla tragedia della R.E.M.S di San Sossio Baronia
Un paziente ha perso la vita dopo una aggressione

Il garante Ciambriello interviene sulla tragedia della R.E.M.S di San Sossio Baronia. Il garante Ciambriello interviene sulla tragedia della R.E.M.S di San Sossio Baronia. Ha toccato l’opinione pubblica la grave tragedia che si è consumata nella Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (R.E.M.S.) di San Nicola Baronia, in provincia di Avellino, dove un ospite della struttura, dopo essere stato aggredito con una ferocia inaudita, da un altro giovane ospite della struttura, giunto presso l’Ospedale Moscati di Avellino è morto lunedì scorso a causa di un peggioramento delle sue condizioni cliniche.
L’aggressione si è consumata con pugni e calci diretti alla testa, provocando la perdita di coscienza della vittima, un sessantenne di origine napoletana.
Sull’accaduto sta indagando la Procura di Benevento.
In Campania le R.E.M.S. presenti sono due: una a San Nicola Baronia (Avellino) con 20 posti, ed un’altra a Calvi Risorta (Caserta) sempre con 20 posti.
Sull’accaduto e più in generale sulle R.E.M.S, il Garante Campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, dichiara: “La R.E.M.S è una struttura detentiva-sanitaria per persone che hanno una pericolosità sociale e dipende esclusivamente dalle ASL.
C’è una videosorveglianza, una vigilanza esterna affidata a gestori privati, non c’è nessuna sicurezza interna, né la possono vivere gli operatori sociosanitari e i medici, i quali non possono avere questa doppia funzione.
Occorre mettere in campo, ma sul serio, protocolli di prevenzione e tutela delle persone all’interno della struttura e operatori della sicurezza.
Le ASL mettano in campo percorsi terapeutici riabilitativi per gli autori di reato affetti da disturbi mentali, i quali non possono avere solo un’assistenza sanitaria, farmacologica e vivere l’ozio.
Ci vogliono dei veri progetti di trattamento, di inclusione sociale, culturale e ricreativa. Ci vogliono più terapisti della riabilitazione e prevedere finanziamenti per gli Enti del Terzo Settore che entrano dall’esterno ad integrare queste attività.
Sull’accaduto, infine, il giovane napoletano dopo aver saputo della morte della persona che ha aggredito, ha vissuto una forma di autolesionismo ed è stato portato a sua volta in Ospedale dove è piantonato.
È un antisociale violento che non dovrebbe stare nella R.EM.S. o è un vero e proprio paziente psichiatrico? Mi domando in considerazione dei reati gravi che ha commesso prima di entrare nella R.EM.S.”, così conclude il Garante Ciambriello.