“Il Governo dice no ai defibrillatori nei luoghi di lavoro”, la denuncia di Auriemma

Basterebbe un minimo investimento per rendere tutto più sicuro

Redazione
“Il Governo dice no ai defibrillatori nei luoghi di lavoro”, la denuncia di Auriemma

“Il Governo dice no ai defibrillatori nei luoghi di lavoro”, la denuncia di Auriemma. Il 2 dicembre scorso, un lavoratore di Poste Italiane di 64 anni è stato colpito da infarto mentre si trovava in servizio all’interno di un centro che impiega circa 150 lavoratori.

In quella struttura non era presente un defibrillatore. È un fatto gravissimo».

Lo ha dichiarato in Aula l’onorevole Carmela Auriemma, vicecapogruppo vicario del Movimento 5 Stelle alla Camera, intervenendo sull’Ordine del Giorno sul quale il Governo ha espresso parere negativo.

«Tutti sanno – ha proseguito Auriemma – che un intervento tempestivo con defibrillatore entro i primi quattro minuti può garantire fino al 70% di probabilità di sopravvivenza.

Eppure il Governo ha scelto di dire no a una misura di buon senso che avrebbe rafforzato la sicurezza nei grandi luoghi di lavoro».

«È inaccettabile – ha aggiunto – che da un lato si continuino a celebrare i grandi ricavi e gli utili di Poste s.p.a, che è detenuta per la maggioranza dal MInistero delle Finanze e dall’altro si nega ai lavoratori uno strumento salvavita essenziale. Qui non parliamo di costi o di burocrazia, ma di vite umane».

«Quanto accaduto non può essere archiviato come una fatalità – ha concluso Auriemma – ma è il risultato di scelte politiche precise. Il Governo si assuma la responsabilità del suo parere negativo e spieghi al Paese perché ha deciso di dire no alla prevenzione e alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

La sicurezza non è un’opzione è un dovere».