Il Partenio mortificato dall’incompetenza e violato dai motocross

La nostre montagne sono in balia dei barbari

Redazione
Il Partenio mortificato dall’incompetenza e violato dai motocross

Il Partenio mortificato dall’incompetenza e violato dai motocross. Fa rabbia, fa veramente rabbia assistere alla quotidiana mortificazione della catena del Partenio. Fa ancora più rabbia perché, dall’altra parte della Valle Caudina, il massiccio del Taburno sta vivendo una invidiabile primavera.

Il Parco che funziona

Da quelle parti, però, c’è un ente parco che funziona, con un consiglio di amministrazione composto da gente che conosce il territorio. Non solo, i controlli da parte dei carabinieri forestali sono seri e continui. E non manca il decisivo apporto della Comunità Montana e dei comuni.

Il Parco del Partenio, invece, è abbandonato a se stesso. Non si può considerare neanche figlio di un dio minore. Non ha genitori e basta.

Così, mentre si parla di uno sviluppo sostenibile, di turismo naturalistico, le bellezze come Piano di Lauro, Mafariello, l’oasi Wwf di Montagna di sotto, l’Acerone restano in balia della cieca furia degli uomini.

I sentieri di questo luogo protetto, che dovrebbero essere un paradiso per gli escursionisti, sono diventati piste da motocross. Una vergogna che denunciamo da mesi e neanche una sola denuncia è stata elevata.

Non solo, nessuna voce autorevole si leva per chiedere una seria protezione. Il presidente del parco? A quanto pare ha altro da fare. Il numero uno della comunità montana? Forse sarà diventato afono. I sindaci del territorio? Stendiamo un velo pietoso.

Basti pensare che per decenni le sorgenti del Mafariello che si trovano nel territorio di San Martino Valle Caudina, hanno rappresentato una tappa obbligata di un certo turismo.

Certo, si storceva la bocca perchè veniva considerato un turismo mordi e fuggi. Intanto c’era. Oggi salire al Mafariello per un poco di frescusa ed una bella bevuta d’acqua è diventata un’impresa degna del famoso Camel Trophy.

Le strade di accesso, sia da Cervinara che da San Martino Valle Caudina, sono diventate impraticabili. Tanto da far dirigere in altri luoghi i possibili visitatori.

Questo per non parlare di altri luoghi incantevoli e suggestivi. Luoghi che in un altrove, non lontano, potrebbero diventare una seria forma di sviluppo.

Noi, invece, abbiamo alzato bandiera bianca. Ci siamo rassegnati a vedere i motocross sfrecciare e soprattutto lasciare il patrimonio immenso della montagna in mano a degli incompetenti. Ci siamo rassegnati e questa rassegnazione condanna anche le prossime generazioni..

P. V.