Il silenzio “politico”che imbriglia Rotondi

14 Agosto 2021

Il silenzio “politico”che imbriglia Rotondi

Il silenzio “politico”che imbriglia Rotondi. Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Cosimo Servodio quando manca poco alla presentazione delle liste elettoraili. Ricordiamo che Rotondi torna alle urne il 3 ed il 4 ottobre . Le liste devono essere presentate entro sabato 4 settembre.

Un pensiero forzato non è un pensiero autentico, non è un pensiero sano quindi si aspetta che cresca piano piano, che venga lui a trovare te. E allora sì, puoi provare a credere in lui e se è generosopuoi donarlo a tutti, e tutti possono usarlo o scegliere di gettarlo via.

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Manca la visione

La cosa che più manca è una visione, e poche se ne trovano, cala il silenzio, un silenzio che fa venire i brividi. Se questo silenzio fosse naturale sarebbe poetico e bello ma non lo è.

Il silenzio di cui parlo è muto, forse a causa dei tempi, i tempi che viviamo, la verità è che non si dialoga da troppo tempo e forse abbiamo dimenticato come si fa. I silenzi che vivo sembrano nascondere troppe cose, e spesso molti vuoti.

Mi chiedo di frequente se a scegliere siamo rimasti in pochi. Per scegliere bene è opportuno avere chiari progetti o visioni, stiamo parlando del futuro del vivere in una comunità e vivere non è un affare privato perché cosi’ ha poco senso.

E quando un uomo vuole diventare un modello di una piccola terra non ne conosciamo neanche il motivo, intanto noi aspettiamo, aspettiamo che qualcuno si metta a parlare.

Nessuno parla, ognuno con il suo album di figurine, vince chi ne ha di più. Intanto nel silenzio muto noi perdiamo, perdiamo tutti alla ricerca di una visione che nessuno ci dà.

Rimpiangere il passato

Si finisce per rimpiangere il passato, come era bello il mondo quando ero piccolo, era chiaro e ordinato, ognuno al suo partito. E i grandi tutto spiegavano, ora confusi e sballati, come spesso dico, bisogna imparare a nascere ogni giorno.

Vorremo essere tutti affascinati da momenti intimi e civili, per superare le prepotenze per farsi spazio. Cominciamo a pensare come un fiume, che vuole raccogliere le tante risorse che questo paese ha e poi insieme sfociare in un grande mare da popolare con armonia ed equilibrio.

Siamo intrisi di sfiducia con una strana resistenza al nuovo. Non si può sempre diffidare di chi vive il paese con la passione di cambiarlo, si impara dagli alunni, si impara da un rapporto e si impara da ogni compaesano, credere nella trasmissione di idee.

Progettare il futuro

Abbiamo bisogno che qualcuno dica come intende progettare il futuro di un territorio, e come tutte le risorse possono avere una ricaduta per tutti noi. Il paese deve respirare, prendere aria per uscire dalle cappe che isolano anche noi stessi.

Che nessuno in questo paese si possa sentire più isolato, una famiglia, un gruppo, una comunità, la politica antepone una società, nessuno dovrà mai più sentirsi solo.

Il silenzio “politico”che imbriglia Rotondi

E’ importante celebrare abbracci veri e non simboli di potere, la sensazione di stare dalla parte di un gruppo e contro un altro non è fratellanza. E’ l’alba della perdita del senso di appartenenza e l’inizio di una patologia difficile da curare,

Si vince quando l’ardore è comune, e se qualcuno pensa di essere l’unico perfetto non ha colto il senso di una comunità felice. Lavoriamo per abbattere muri, nutriamoci di condivisioni di intenti e voglia di reinventarci sempre per la vita di un paese.

Cosimo Servodio

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