Immigrati in Valle Caudina: chi controlla le strutture ospitanti?
Valle Caudina. Alcuni sono fuggiti per chiedere visite mediche a bimbi e donne incinte.
Altri bussano alle porte delle abitazioni per avere qualche indumento ed anche qualcosa da mangiare.
Visto che il loro numero aumenta sempre di più, come il malcontento che cresce da parte della popolazione, non sarebbe male che le autorità preposte dispongano dei controlli. Stiamo parlando dei richiedenti asilo, ospitati nei centri di accoglienza della Valle Caudina. Qualche giorno fa, una dozzina di persone, tra i quali tre bimbi, si sono accampate davanti al cimitero di Campoli Monte Taburno per avere delle visite mediche sia per i piccoli che per una donna incinta che voleva sapere se il figlio che porta in grembo era ancora vivo o morto.
Per i bimbi, invece, si temeva che avessero la scabbia.
In questi giorni, molti cittadini di Campizze di Rotondi ed altre persone che vivono lungo la strada Statale Appia stanno avvisando i carabinieri che tanti dei richiedenti asilo, ospitati a Campizze, bussano alle loro porte per chiedere indumenti e qualcosa da mettere sotto i denti.
In un incontro che queste stesse persone hanno avuto con gli amministratori comunali di Rotondi, subito dopo le elezioni, avevano già lamentato che le razioni dei pasti non erano sufficienti per sfamarli. Gli stessi consiglieri avevano fatto presente ai responsabili della struttura questa situazione non certo civile. A quanto pare, però, l’andazzo continua e visto che queste strutture sono foraggiate da fondi pubblici, non sarebbe affatto male che chi di dovere effettuasse dei controlli. Magari gli stessi amministratori dei comuni dove sono ubicate queste strutture potrebbero chiedere alle prefetture, alle forze dell’ordine e alle aziende sanitarie locali, controlli periodici.
P.V.