Impennata di ricoveri covid in provincia di Avellino

Redazione
Impennata di ricoveri covid in provincia di Avellino
Valle Caudina: 10 interventi covid, in meno di 24 ore, per il 118 di Airola

Impennata di ricoveri covid in provincia di Avellino. Aumentano i ricoveri Covid in tutta la provincia di Avellino.  Attualmente sono 65 i pazienti positivi che si trovano tra gli ospedali di Avellino e Ariano. Al Covid Hospital dell’Azienda Moscati risultano ricoverati 41 pazienti, 7 dei quali in terapia intensiva.

Presso il “Frangipane” sono ricoverate 24 persone, due delle quali in terapia intensiva. Nell’ ultima settimana si registrano i numeri che avevamo ad inizio gennaio, a testimonianza di una vera e propria impennata di ricoveri negli ultimi sette giorni.

Diminuisce l’età dei positivi ricoverati

E mentre cresce il numero di pazienti Covid ospedalizzati diminuisce l’età dei positivi che vengono ricoverati. Nel pomeriggio il pronto soccorso dell’ospedale Moscati è tornato a riempirsi.

Alla città ospedaliera sono arrivati altri casi di positività il che significa che il numero dei pazienti alla palazzina Covid è destinato a crescere ancora.

A fronte di questa impennata di ricoveri diversi sindaci irpini hanno deciso di tenere le scuole chiuse. Alcuni sino a martedì, altri per una settimana ancora. La decisione viene dettata dal singolo numero di positivi che si registra comune per comune.

Nessun allarme in Valle Caudina

Sul fronte dell’impennata di positivi non si registra alcun allarme in Valle Caudina. La situazione resta stabile. Domani, lunedì otto febbraio, le scuole risultano regolarmente aperte in tutti i comuni della Valle Caudina.

Riaprono, dopo diverse settimane di stop, a causa del focolaio, anche a San Martino Valle Caudina. Tornano in aula anche per le prime tre classi delle elementari ad Airola. In questo caso, il sindaco Napoletano  risulta molto combattuto. Ma ha deciso di far tornare in presenza i bimbi.

Tutto dipende dai nostri comportamenti. Purtroppo, il liberi tutti è scoccato anche in Valle Caudina e le conseguenze potrebbero essere foriere di nuovi allarmi e, cosa ancora più grave, di nuovi lutti.

Vale la pena ricordare che la Valle Caudina piange trentuno vittime in questa seconda ondata. Qualcosa sfugge nei comportamenti singoli ed in quelli collettivi. Negare il virus circoli ancora non lo fa smettere di contagiare.