Incentivare la rinascita dei piccoli borghi montani

Redazione
Incentivare la rinascita dei piccoli borghi montani

Incentivare la rinascita dei piccoi borghi montani.

Il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, ha firmato e fatto proprio il documento dell’Unione Nazionale delle Comunità Montane (Uncem), di cui è Vice Presidente Vicario, per rilanciare le aree montane e periferiche contribuendo in tal modo alla ripresa sociale, economica e civile di tutto il Paese dopo la fase emergenziale da Coronavirus.

Di Maria, che ha investito della questione, con una propria nota, la Deputazione parlamentare e regionale del Sannio, ha ricordato che l’Uncem ha chiesto alle Regioni di predisporre e dare attuazione a incentivi specifici per gli insediamenti nelle zone montane.

Il provvedimento invocato, già attuato in Emilia-Romagna, coglie in pieno l’opinione di studiosi, di operatori del commercio, imprenditori e di semplici cittadini che guardano con rinnovato interesse alle aree interne collinari e montane a seguito del disastro causato dal Coronavirus nelle aree metropolitane e a maggiore inurbazione.

Secondo Di Maria, occorre, da parte dei  Governi nazionale e regionali, cogliere questa corrente di pensiero e favorirne in concreto l’attuazione.

Del resto, sono già operanti alcuni strumenti legislativi in materia, ha ricordato Di Maria. “La legge n. 158 del 2017, che interviene a favore dei piccoli Comuni, e la precedente norma n. 97 del 1994 a favore della Montagna – ha sottolineato il Presidente Di Maria – avevano già definito alcune concrete misure per sostenere il desiderio di quanti volevano trasferirsi in un borgo.

Come ha evidenziato il Presidente dell’Uncem Marco Bussone ed i Colleghi Vicepresidenti Alberto Mazzoleni, Vincenzo Luciano, è da apprezzare l’intervento di alcune Regioni su questo fronte e gli investimenti finanziari che sono stati individuati e definiti per dare maggior vigore a quelle programmazioni”.

Secondo Di Maria, tutte le Regioni, sulla base dei propri documenti programmatici calibrati sulle specificità locali, potrebbero, ed anzi dovrebbero  favorire il riequilibrio insediativo e il recupero dei centri abitati di montagna.

Gli strumenti potrebbero e dovrebbero essere quelli della concessione dei  concedere e contributi sulle spese di acquisto e ristrutturazione di immobili da destinare a prima abitazione, a favore di coloro che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale.

Come ha sottolineato in un suo documento l’Uncem, “l’attuazione di una misura del genere sarebbe particolarmente importante in questa fase storica, nella quale le zone montane, i borghi delle Alpi e dell’Appennino, diventano luogo nel quale vivere e lavorare, anche grazie allo smart working, in condizioni più favorevoli rispetto alle aree urbane”.

La rinascita delle aree montane è un servizio a tutta la Nazione, anche alle aree metropolitane, ha dichiarato Di Maria, perché non conviene a nessuno l’abbandono dei due terzi del Paese sia sotto il profilo della manutenzione territoriale, che della tutela delle testimonianze più pregevoli della presenza umana: Chiese, monumenti, palazzi nobiliari, etc.

Secondo Di Maria è necessario ed opportuno che il Governo centrale ed i Governi regionali agevolino i percorsi di riscoperta e valorizzazione delle aree deboli.