Incidente di Cervinara: addio Patrizia, donna di gran cuore e dal bel sorriso
Cervinara. Sempre a piedi Patrizia e sempre sorridente. Non aveva tempo per scomporsi, per lamentarsi, per imprecare. Donna tosta Patrizia, di quelle che non si arrendono mai: una vita intera dedicata alla famiglia ed al lavoro.
Doveva incastrare un appuntamento dietro l’altro perché i soldi non bastano mai e bisogna sudare per guadagnarli. E così si prendeva cura di una vecchietta di Squillani di Roccabascerana che oggi la piange come se avesse perso una figlia. Non aveva l’auto e ci andava in treno.
A piedi sino alla stazione di Cervinara che da casa sua dista almeno due chilometri. Scendeva a Tufara e poi ancora a piedi sino a Squillani.
Così anche per il ritorno e se la chiamavo perché avevo bisogno di un aiuto in casa, prendeva nota dell’orario ed era pronta a ricominciare.
Era piena di voglia di vivere, di amore per il marito e la figlia ed era animata da una incrollabile fede in Dio. Salutava con un sorriso e camminava per raggiungere la sua meta, per lavorare e farlo bene. Patrizia Marro portava il sorriso nelle case dove andava e le arricchiva delle sue cure.
Aveva una dignità straordinaria che meritava rispetto ed ammirazione. Lavorava, si prendeva cura dei suoi cari e pregava.
Una vita dura che lei sapeva rendere bella. Poi una sera, mentre il paese si preparava alla festa, mentre camminava per tornare a casa dopo l’ennesimo giornata passata a sgobbare e ad incastrare appuntamenti, la sua vita è stata strappata, sbattuta ad un muro. Chi la conosce dice che lei avrebbe già perdonato il suo investitore.
A noi piace immaginarla mentre continua a camminare e ci regala un sorriso con un garbato saluto.
E che ad una donna così la puoi salutare solo togliendosi il cappello.
Ciao Patrizia, ti sia lieve la terra.
Peppino Vaccariello