La Cassazione assolve un 89enne dall’accusa di aver distrutto il testamento della moglie
Si attendono le motivazioni della sentenza
La Cassazione assolve un 89enne dall’accusa di aver distrutto il testamento della moglie . Maffeo Umberto, classe 1935, dopo essere stato assolto dal Tribunale di Avellino in data 09.06.2022, era stato poi condannato in data 13.12.2023 dalla Corte di appello di Napoli – IV sez penale – alla pena di mesi sei di reclusione poiché, quale coniuge di Sanfilippo Annamaria – deceduta in data 06.08.2015- avendo la disponibilità del testamento olografo redatto dalla medesima in data prossima al 30.06.2015, lo avrebbe distrutto, soppresso od occultato.
Il fatto sarebbe avvenuto in Avellino in data prossima all’anno 2018.
La vicenda giudiziaria si è chiusa definitivamente in cassazione. Infatti, la quinta sezione della Suprema Corte, in totale accoglimento delle ragioni giuridiche formulate dagli avvocati Teodoro Reppucci del foro di Avellino e Dario Vannetiello del Foro di Napoli, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna.
Ancora non sono note le motivazioni per le quali i giudici capitolini sono giunti alla sorprendente decisione che ha determinato non solo l’annullamento della sentenza di condanna, ma ha anche sancito la inutilità di un giudizio di rinvio innanzi alla Corte di appello, risultato questo indubbiamente raro.