La Cia contro la politica agricola della commissione europea

Una limitazione che colpisce sopratutto il meridione

Redazione
La Cia contro la politica agricola della commissione europea

La Cia contro la politica agricola della commissione europea. La Cia Agricoltori Italiani Campania esprime forte preoccupazione per le recenti proposte relative al nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028-2034 e per l’ipotesi di istituzione di un Fondo unico europeo, che accorperebbe le risorse della Politica Agricola Comune (PAC) insieme a quelle destinate alla coesione, alle politiche sociali, alla migrazione e alla sicurezza interna.

“La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, riveda le proprie posizioni” ,dichiara il commissario regionale della Cia Campania, Carmine Fusco.” L’agricoltura europea non può essere privata della propria autonomia né penalizzata da una riduzione di risorse che metterebbe in difficoltà milioni di imprese agricole.

La PAC deve continuare a rappresentare uno strumento centrale di sviluppo, tutela e competitività per l’intero comparto agroalimentare”. Il commissario Fusco sottolinea come la proposta di un Fondo unico rischi di frammentare le politiche di settore e di generare disuguaglianze tra Stati membri e territori regionali

: “ Un simile approccio”, afferma, “finirebbe per indebolire la coerenza delle politiche agricole e ridurre l’efficacia degli interventi. In una regione come la Campania, dove l’agricoltura svolge un ruolo strategico non solo economico, ma anche ambientale e sociale, ogni riduzione del sostegno comunitario avrebbe conseguenze gravi sulla tenuta delle aree rurali e sul reddito degli agricoltori”.

La Cia Campania ribadisce la necessità di mantenere una governance autonoma della PAC, semplificata sul piano normativo e adeguatamente finanziata. Secondo le stime, infatti, a fronte di un bilancio complessivo dell’Unione Europea in crescita fino a 2.000 miliardi di euro, la quota destinata all’agricoltura scenderebbe dal 31% al 15%, determinando per l’Italia una perdita di circa 9 miliardi di euro rispetto all’attuale dotazione.

“È indispensabile che l’Unione Europea riconosca il valore strategico del settore primario – conclude Fusco –. L’agricoltura non può essere trattata come un comparto tra tanti, ma deve essere posta al centro delle politiche comunitarie, a tutela della sicurezza alimentare, della
sostenibilità e del futuro delle imprese agricole italiane ed europee”.Il presidente nazionale della CiaAgricoltori Italiani, Cristiano Fini, sottolinea la posizione della Confederazione a livello
europeo:“Accogliamo con favore le dichiarazioni della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, sulle possibili modifiche al Quadro finanziario pluriennale, ma l’agricoltura resta sotto
attacco.

Ci auguriamo che il Parlamento non arretri in vista della plenaria del 12 novembre, altrimenti sarebbero vani mesi di mobilitazione contro il Fondo unico e i tagli di bilancio. Non si tratta di un
braccio di ferro con gli agricoltori “,conclude Fini , “ma di una sfida comune per la sicurezza alimentare di milioni di cittadini europei”.