La Corte di Giustizia Tributaria di Avellino rischia l’accorpamento con Benevento
Gli accorpmenti che ucidono i teritori

La Corte di Avellino è un presidio essenziale per garantire l’accesso alla giustizia fiscale a circa 400mila cittadini della provincia. Secondo dati recenti, nel 2023 ha gestito circa 1.500 cause, con una proiezione di 1.594 per il 2024, numeri che superano i parametri ministeriali per la soppressione, fissati tra 1.000 e 1.500 ricorsi annui. Questo dimostra che la sede non solo è pienamente operativa, ma risponde a un bisogno concreto del territorio.
Chiudere questa corte significherebbe costringere cittadini, imprese e professionisti a spostarsi a Benevento, distante oltre 30 chilometri, con un aggravio di tempi e costi che penalizzerebbe soprattutto le piccole realtà economiche, spina dorsale dell’economia irpina. Inoltre, la Corte di Avellino vanta personale qualificato e una lunga esperienza nel gestire le specificità fiscali locali, un patrimonio che non può essere disperso.
Per queste ragioni, non solo presenterò una mozione in Consiglio regionale per oppormi a qualsiasi ipotesi di soppressione o accorpamento, ma coinvolgerò la deputazione di Italia Viva in Parlamento affinché la questione venga affrontata a livello nazionale. Non si tratta di una battaglia campanilistica, ma di una difesa del diritto alla giustizia e del buon funzionamento dei servizi per i cittadini di Avellino.
Così in una nota il Consigliere regionale Enzo Alaia, Presidente della Commissione Sanità.