La linea ferroviaria e la Valle Caudina che muore
Non si possono più tollerare le prese in giro dell'Eav

La linea ferroviaria e la Valle Caudina che muore. Il 14 febbraio scorso, giorno di San Valentino, questo giornale, come fa da cinque anni, metteva in guardia la popolazione e gli amministratori della Valle Caudina, sul rispetto dei tempi per la messa in esercizio della linea ferroviaria Benevento- Cancello, via Valle Caudina.
Ed oggi diventa ufficiale, quello che, purtroppo, abbiamo anticipato diversi mesi fa quando tutti suonavano la gran cassa della prossima apertura. I treni torneranno a viaggiare solo nel dicembre del 2025, ossia,con precisione a Natale,, tra quasi un altro anno.
Eav continua a dare i numeri al lotto. Questa mattina è stata inaugurata la stazione Appia a Benevento che è stata rimodernata e il presidente De Gregorio ha dovuto dare notizia dello slittamento dell’apertura. Attenzione, si tratta dello stesso De Gregorio che il quattro novembre scorso aveva assicurato ai sindaci della Valle Caudina che la riapertura ci sarebbe stata il prossimo primo luglio.
Questa mattina a Benevento erano presenti anche i sindaci di Cervinara, Montesarchio e San Martino Valle Caudina, Lengua, Sandomenico e Pisano che, in un comunicato stampa, hanno espresso la loro indignazione per questo ennesimo slittamento.
Gli stessi primi cittadini hanno anche voluto ringraziare l’ingegnere De Gregorio per la sua disponibilità. Disponibilità di cosa? A dare numeri e date che puntualmente non rispetta ?
Vi ricordiamo che lo scorso quattro novembre, il presidente di questa società pubblica. società pubblica, ossia,società di noi cittadini, ha incontrato i sindaci a Napoli ed ha assicurato loro che la linea ferroviaria sarebbe tornata a funzionare il prossimo primo luiglio.
Cerchiamo di capirci, il quattro novembre, De Gregorio assicura la riapertura della ferrovia. Sempre lui il dieci marzo del 2025, ossia, oggi rimanda l’apertura a Natale del 2025. Si tratta della stessa persone che oggi ha elencato la complessità dell’intervento per giustificare l’ennesimo ritardo.
I sindaci avrebbero potuto candidamente chiedere ma lei non era a conoscenza della complessità dell’intervento il 4 novembre scorso? La domanda non è stata fatta, probabilmente, per evitare problemi diplomatici. Come i rappresentanti del nostro territorio non hanno mai chiamato in causa i consiglieri regionali oppure lo stesso governatore De Luca. E’ questa è solo l’ultima presa in giro in ordine di tempo.
Questo giornale ricorda all’ingegnere De Gregorio che il 10 marzo del 1925 un caudino che voleva raggiungere Napoli lo poteva fare tranquillamente prendendo il treno. Certo, la locomotiva era a vapore, c’erano la prima, seconda e terza classe. Ma si arrivava a Napoli.
Un secolo dopo, cento anni dopo, questo non è più possibile perché, come spiega, l’ingegnere De Gregorio l’intervento è complesso. Così complesso che è da cinque anni che il treno non funziona. E da cinque anni che la complessità di questo intervento contribuisce alla morte di un territorio.
Quousque tandem abutere, De Gregorio, patientia nostra? Scomodiamo Cicerone per ricordare al presidente dell’Eav, al governatore De Luca, ai consiglieri regionali che la misura è colma.
Ai sindaci e a tutti i politici locali, invece, chiediamo di schierarsi, senza se e senza ma, per difendere la Valle Caudina. Ancora un solo, altro giorno di ritardo vuol dire stringere il nodo scorsoio che sta strangolando questa terra. Non lo potete tollerare, non lo dovete tollerare.