La pioggia d’oro sull’Irpinia, di Gianni Raviele

Redazione
La pioggia d’oro sull’Irpinia, di Gianni Raviele

Una pioggia d’oro è scesa dalla Regione sull’Irpinia in questa estate. Neppure Correggio ne usò tanto per raffigurare la scena della seduzione di Danae, circonfusa da Giove.

La prima spruzzata ha bagnato, come è ormai d’uso, l’Alta Irpinia. Il paracqua si chiama “Progetto pilota”, che si avvale del prestigio del sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita e del potere della presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, legato a Lioni e al suo serbatoio elettorale. I fondi, per la verità non molto cospicui, sono toccati a Sant’Angelo dei Lombardi, Nusco, Conza, Aquilonia, Castelfranci, dove ci sono vestigia culturali e un’area produttiva di vino. I giornali hanno riferito che in uno dei 25 comuni, che fanno parte del progetto pilota, sarà realizzato un museo dell’emigrante per documentare lo spopolamento di molti comuni della nostra provincia. L’iniziativa è originale e non ci trova dissenzienti. Ma ci preme chiarire tre cose.

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La politica dei figli e dei figliastri

La prima è che i fondi per il Goleto, Conza e di Aquilonia si riferiscono ad aree archeologiche. E ciò è lesivo di altre potenzialità dell’Irpinia. Se a Conza si interviene in nome dell’antica Compsa, mi si vuol dire, di grazia, perché Caudio continui a restare sepolta nell’oblio più completo? E’ la solita politica dei figli e figliastri? Lo chiedo a Francesco Todisco, consigliere delegato dal governatore De Luca per le aree interne.

E’ mai venuto fra noi? Conosce qualcosa della nostra storia o egli ha il compito esclusivo di tutelate gli interessi di un territorio che rappresenta solo una quota parte della provincia? Todisco ci venga a trovare: conoscerà un territorio che la zavorra di molti amministratori ha reso infecondo.

Per fortuna, al Ministero dei Beni Culturali è tornato Franceschini. Gli sottoporremo lo scandalo di Caudio. Lo conosco come romanziere, un intellettuale cattolico prestato alla politica.

“La pazziella”

Confesso la mia ignoranza: non conosco cosa sia il monastero Shaolin e credo che in Irpinia molti mi tengono compagnia. So, però, con certezza quale sarà un punto del progetto: una delegazione di Avellino, con in testa il sindaco, troverà l’occasione per recarsi a Pechino per rinsaldare, ovviamente, i legami che ci uniscono alla civiltà cinese e all’attuale superpotenza. Consiglio a Festa di visitare la Grande Muraglia, la città imperiale, di farsi un selfie sulla sterminata piazza Tienanmen, possibilmente, sotto il quadro che ricorda Mao: tutti elementi storici che combaciano con i nostri costumi e le nostre ascendenze. “La pazziella” costerà qualche soldo? Pazienza; Marco Polo ci ha insegnato che il Milione è la cifra congeniale che evoca la Cina.

E Caudio?

Torneremo su Caudio, sul turismo in Irpinia, la pioggia d’oro dei fondi regionali, le sedicenti manifestazioni e rassegne culturali. La bella estate si sfilaccia nelle foglie morte: del suo fulgore restano il ricordo delle chiare giornate, la riviviscenza temporanea dei nostri paesi e la connessa speranza di un futuro meno arcigno e solidale.