La risalita dei tassi di interesse a lungo termine preoccupa le aziende agricole campane

Il monito arriva dal commissario della Cia Carmine Fusco

Redazione
La risalita dei tassi di interesse a lungo termine preoccupa le aziende agricole campane

La risalita dei tassi di interesse a lungo termine preoccupa le aziende agricole campane.   “Nel primo semestre del 2025 abbiamo assistito a una dinamica divergente dei tassi di interesse, con quelli a breve termine in calo e quelli a lungo termine in risalita.

Questo andamento, sebbene in parte favorevole, non basta a garantire condizioni di credito davvero sostenibili per le imprese agricole della Campania, già messe a dura prova da crisi climatiche, rincari e instabilità dei mercati”.

Lo dichiara Carmine Fusco, Commissario della CIA Agricoltori Italiani Campania, commentando l’andamento dei tassi di mercato e le ricadute sul tessuto produttivo regionale. “Nel mese di luglio, fino al giorno 17 ,  il tasso Euribor a 3 mesi si è mantenuto stabile all’1,99%, ma in forte calo rispetto a dicembre 2024 (2,84%).

È un segnale positivo per le aziende che devono affrontare spese immediate, in particolare in questo periodo di raccolta e trasformazione. Tuttavia, l’aumento del tasso IRS a 10 anni ,  salito al 2,64% , incide direttamente sulla sostenibilità dei mutui e degli investimenti a lungo termine, fondamentali per ammodernare strutture, innovare i processi produttivi e affrontare la transizione ecologica

Anche sul fronte dei finanziamenti “, aggiunge Fusco , il calo dei tassi medi sulle nuove operazioni è certamente un passo avanti: a giugno il tasso per le imprese è sceso al 3,56%, in calo rispetto al 5,45% di fine 2023, e quello per l’acquisto di abitazioni si è stabilizzato al 3,17%.

Il tasso medio complessivo sui prestiti è sceso al 4,02%. Tuttavia, questi numeri devono tradursi concretamente in un accesso più agevole al credito, che ancora oggi in Campania è troppo spesso ostacolato da rigidità bancarie e procedure complesse. Ora tocca alla politica  fare la propria parte “, conclude Fusco ,

“Servono misure dedicate al credito agricolo campano, un piano di semplificazione amministrativa e un confronto costante con il sistema del credito per agevolare l’accesso ai fondi.

Non possiamo chiedere innovazione, sostenibilità e competitività alle nostre aziende se non le mettiamo nelle condizioni di operare. La Campania ha potenzialità enormi nel comparto agroalimentare, ma serve una visione strategica chiara e condivisa per valorizzarle davvero”.