La variante inglese uccide un 52enne, aveva fatto il vaccino

Redazione
La variante inglese uccide un 52enne, aveva fatto il vaccino
La variante inglese uccide un 52enne, aveva fatto il vaccino

La variante inglese uccide un 52enne, aveva fatto il vaccino. L’incubo più atroce si è materializzato. Poco fa si sono spente anche le ultime speranze. In queste ore ha perso la vita o il 52enne operatore sanitario di Pietravairano Ugo Scardigli.

Si trovava  ricoverato al Covid Hospital di Maddaloni. Purtroppo, l’uomo aveva contratto la variante inglese del Coronavirus. Le sue condizioni avevano subito un peggioramento che non faceva sperare in nulla di buono.

Lo stesso sindaco Di Robbio aveva invitato la cittadinanza ad arginare il contagio e a pregare per questo sfortunato concittadino, ricoverato in Rianimazione.

Una storia resa ancora più drammatica dal fatto che l’uomo aveva ricevuto già la doppia dose del vaccino, rientrando nella prima fase della vaccinazione, quella riservata agli operatori sanitari.

Probabilmente, il vaccino non ha fatto in tempo ad arginare il contagio della variante inglese. Purtroppo la diffusione di questo ceppo sembra rendere tutti più esposti, anche chi ha fatto il vaccino.

Ma mentre avviene questo, mentre si continua a morire, i genitori No Dad preparano il ricorso al Tar contro l’ordinanza dei De Luca che chiude le scuole.. De Luca chiude le scuole per l’aumento dei contati ed i genitori No Dad annunciano un nuovo ricorso al tribunale amministrativo regionale. Nonostante l’evidenza dell’aumento dei positivi anche in età scolare, alcuni genitori insistono nel volere le lezioni in presenza per i loro figli.

Primo ricorso

Già una volta hanno avuto ragione sul governatore. Tanto che De Luca si vide costretto a riaprire le scuole. Anche se lui aveva palesato la sua completa contrarietà, soprattutto per quel che riguarda le superiori.

Ora bisognerà capire come finisce questo ennesimo braccio di ferro. Il rischio resta che le scuole possano chiudere per pochi giorni e poi riaprire, repentinamente, a causa dell’ennesima sentenza del Tar Campania.

In Campania da lunedì 1 marzo tutte le scuole chiuse e si ritorna alla didattica a distanza anche alle medie e superiori. Lo comunica il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca durante la sua diretta social sulla situazione del contagio Covid.

«C’è alto rischio a causa delle varianti del virus e non possiamo più rischiare. Ringrazio il personale scolastico ma non è possibile andare avanti così. Chiudiamo perché dobbiamo completare la vaccinazione del personale scolastico.

Abbiamo 114mila prenotazioni e ne abbiamo vaccinati 28mila con 142mila dosi disponibili. Dunque abbiamo la possibilità per marzo di completare la vaccinazione del personale scolastico e poi parleremo della riapertura delle scuole».

Spiega il governatore nella sua diretta in cui ha parlato anche di vaccini e di contagi

In Italia abbiamo seguito come è noto la logica del ‘mezzo mezzo’: apri, chiudi, apri, chiudi. Io penso che non sia la logica migliore: penso che sia preferibile avere una chiusura totale più lunga ma avere un altro obiettivo, ovvero aprire tutto ma aprire per sempre.

Non aprire a metà e per un mese e poi dover richiudere, poi dover riaprire. Perché questa logica del mezzo mezzo sta mandando al manicomio l’Italia intera. Se abbiamo duemila positivi al giorno rischiamo in 2 settimane di avere la saturazione dei posti letto di degenza e intensiva.

De Luca: “Senza altri vaccini Covid, faremo come gli inglesi, stop a seconda iniezione”

«Se non abbiamo un controllo rigoroso non mi aspetto cose da stato di Polizia, ma mi aspetto che non ci sia nessuno in mezzo alle strade senza la mascherina. E questo è possibile ottenerlo. Ma per ottenerlo occorrono misure di repressione chiare.

Tutto questo non c’è. Non succede nulla a chi vìola le norme. Senza un piano di sicurezza e controllo sarà tutto inutile, il calvario sarà prolungato di mesi e mesi». Non ci sono controlli di nessun genere.

Vincenzo De Luca parla della vicenda Covid questa settimana in Campania e il quadro è sconfortante. Sul fronte vaccini il presidente della Regione snocciola i numeri ed evidenzia la sperequazione delle dosi giunte in Campania rispetto ad altre regioni.

«Abbiamo ricevuto 64mila dosi in meno rispetto al Lazio che ha la stessa nostra popolazione; 26mila in meno dell’Emilia Romagna che ha 1,3 persone in meno rispetto a noi. E  7mila in meno del Veneto che ha 900mila abitanti in meno».

«Se non arrivano i vaccini potremmo preferire fare la prima dose e poi si vede. Cosa vuol dire? Che la copertura contro il virus per quello che riguarda i Pfizer, Moderna o Astrazeneca si riduce enormemente.

Ma se dobbiamo stare fermi meglio avere una copertura al 50-60 percento che stare a contemplare il nulla. Vedremo come evolve la situazione.