L’Arma dei carabinieri contro la violenza sulle donne

Al via la campagna di comunicazione

Redazione
L’Arma dei carabinieri contro la violenza sulle donne

L’Arma dei carabinieri contro la violenza sulle donne. Ogni giorno, l’Istituzione è in prima linea nella lotta alla violenza contro le donne e le iniziative intraprese sono tutte accomunate dal dire fermamente “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante – sia fisico che psicologico.

La diffusione di materiale informativo, di locandine e video sui principali canali social dell’Arma, oltre alle numerose interviste di Carabinieri particolarmente impegnati nella specifica attività, rappresentano strumenti utili a incoraggiare le vittime affinché denuncino ciò che subiscono.

In tale prospettiva, è stato realizzato uno spot con la partecipazione dell’attrice Cristiana Capotondi, che richiama i concetti di rispetto, ascolto e legalità, sottolineando la necessità di investire su un cambiamento culturale per un futuro senza violenza.

A tal fine, prosegue il coinvolgimento delle scuole e delle comunità. In molti Comuni i Carabinieri hanno organizzato incontri informativi per sensibilizzare i giovani sul delicato tema e per promuovere una rinnovata concezione della donna, che ne rispetti la dignità, valorizzandone le risorse, così superando in definitiva quel retaggio culturale che l’ha vista storicamente in posizione di disuguaglianza.

Anche quest’anno, tante caserme dell’Arma si illumineranno di arancione, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”, come segno concreto dell’importante impegno profuso dall’Istituzione. Inoltre, sul sito www.carabinieri.it, è stata dedicata un’intera sezione al “Codice Rosso”, che offre informazioni sul fenomeno e sugli strumenti di tutela delle vittime, mettendo a disposizione un test di autovalutazione, denominato “Violenzametro”, che rileva il livello di violenza subita in un rapporto di coppia.

Il fenomeno della violenza di genere resta una delle priorità operative dell’Arma, che – in un quadro normativo e sociale in continua evoluzione – ha sviluppato nel tempo una serie articolata di progetti e strutture finalizzate alla prevenzione, all’ascolto e al contrasto.

Nel 2009 è stata istituita la Sezione Atti Persecutori, collocata nell’ambito del Reparto Analisi Criminologiche (R.A.C.) del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Ra.C.I.S.), per svolgere studi e analisi del fenomeno e delineare strategie di prevenzione e di contrasto aggiornate ed efficaci. La Sezione, composta da personale con competenze scientifiche e psicologiche affiancato da investigatori esperti, viene informata tempestivamente di ogni evento significativo che accade sul territorio nazionale per approfondire gli aspetti psico-criminologici e contribuire alla definizione delle strategie operative.

A partire dal 2014, l’Arma si è dotata di una Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, costituita da ufficiali di polizia giudiziaria con formazione certificata nel settore. Essi fungono da punti di riferimento per i Reparti sul territorio e collaborano con la Sezione Atti Persecutori.

La preparazione degli operatori è assicurata da specifici corsi presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative (ISTI). Dal 2008 l’ISTI specializza gli ufficiali di polizia giudiziaria e li abilita alla conduzione delle indagini più complesse, utilizzando metodi didattici innovativi e contributi provenienti da R.O.S., R.I.S., Reparto Analisi Criminologiche e Nuclei Investigativi.

Nel quadro di un accordo con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), la rete partecipa a seminari dedicati alla psicologia comportamentale, per migliorare l’interazione con le vittime vulnerabili. Le Stazioni Carabinieri rappresentano il primo sportello di ascolto, “porte della speranza”, capillarmente diffuse sul territorio e in grado di assicurare interventi tempestivi.

Tra le iniziative principali, il progetto “Una stanza tutta per sé” (dal 2015, in collaborazione con Soroptimist International d’Italia) ha portato alla creazione di 211 stanze protette nelle caserme dell’Arma, dotate di ambienti riservati e strumenti tecnologici. L’iniziativa ripropone l’esperienza della “Sala Lanzarote”, attivata nel 2014 presso la Sezione Atti Persecutori.

Il progetto è stato ampliato con “Una stanza tutta per sé… portatile”, un kit con notebook e microtelecamera per registrare audizioni e denunce, già distribuito in 79 unità anche alle caserme prive di stanza dedicata.

Prosegue anche il progetto “Mobile Angel”, nato con Soroptimist, che fornisce alle vittime uno smartwatch in grado di inviare allarmi e geolocalizzare l’utilizzatrice. Attivo dal 2019, oggi è operativo nelle province di Napoli, Milano, Torino, Ivrea e Roma, con 71 dispositivi distribuiti, che hanno aumentato la percezione di sicurezza e svolto funzione deterrente. L’Arma presta particolare attenzione ai cosiddetti “reati spia”: atti persecutori, maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenze sessuali.

Nel 2024, rispetto al 2023, i reati perseguiti nell’ambito del Codice Rosso sono passati da 57.656 a 60.972, con prevalenza di denunce raccolte presso le Stazioni Carabinieri. Nei primi nove mesi del 2025, i Carabinieri hanno perseguito 40.803 reati. Sul piano investigativo, nel 2024 sono state arrestate 9.484 persone (contro le 7.650 del 2023).
Nei primi nove mesi del 2025 gli arresti sono stati 6.673.

Guardando al futuro, l’Arma conferma il proprio contributo nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno, consCaapevole delle difficoltà nell’intercettare episodi che spesso emergono solo dopo un lungo periodo di violenze, quando la situazione per la vittima è già critica.