Valle Caudina: Lavori pubblici in salsa rotondese . . .
Riceviamo dal Gruppo consiliare Terramia e pubblichiamo
Il cimitero del terzo millennio, il guard rail della vergogna, i semafori inutili da 50.000€, la piazza cantiere continuo, 4° lotto fogne Campizze.
I Lavori Pubblici a Rotondi non risolvono i bisogni della comunità. Affermazione forte? Temeraria?!
Ragioniamo. Magari insieme all’Assessore ai LLPP (quello che gestisce una lista da presentare ad ogni campagna elettorale).
Una prima considerazione riguarda la manutenzione. Scarsa, a tratti inesistente. Manutenere costa e richiede programmazione e capacità gestionale, merce rara o introvabile nel nostro scenario amministrativo. Questo costa e tanto. Un esempio: le strade bucherellate e rattoppate, tra una azione legale e l’altra, impoveriscono le tasche dei cittadini per molte migliaia di euro (“danni da insidia stradale” e spese legali). Altro esempio è quel che resta del sentiero Santuario – Piano del Fieno: il finanziamento (250mila euro) doveva servire allo “sviluppo rurale”.
Però ci sono le nuove realizzazioni. Gli Appalti. I Lavori.
La via Caudina è finalmente entrata nel programma triennale delle opere pubbliche dopo una decisa azione della minoranza.
Il cimitero. I lavori annunciati per anni cominciano e subito s’interrompono. Il Direttore Lavori scrive: il progetto (validato da UTC) è errato, occorre rimediare (chi era il progettista? Non ci credereste…). Passano gli anni, arriva la variante e s’interviene sull’asfalto nuovissimo della strada per il Santuario (solita storia: il progettista del Santuario non sapeva del Cimitero perché UTC non coordina e l’Assessore ai LLPP cura giusto gli elenchi da sciorinare in campagna elettorale ecc. ecc.). Il cimitero è ancora però un’incompiuta. Responsabilità? Danni? Informazione? Niente.
La pavimentazione della piazza – il “salotto buono” – è un cantiere continuo (tra un po’ tocca a via De Guglielmo). Si potrebbe interpellare progettista, direttore dei lavori e collaudatore tanto per capire, per mostrare che c’è chi cura gli interessi della comunità e magari anche per chiarire sui giunti non stagni nei pozzetti della pubblica illuminazione andata in tilt questo inverno (piazza al buio). Ma niente. Silenzio.
La strada per il Santuario ha due semafori costati 50.000€, mai attivati e quindi inutili e un guard rail che è una vergogna poiché ha prodotto un restringimento che impone un senso unico alternato (anche per i VVUU). E poiché il progettista affermava che “la strada di accesso al Santuario e al Parco del partenio risulta inadeguata soprattutto al transito dei pullman di gran turismo: si è previsto l’allargamento di due tratti stradali mediante la realizzazione di nuovi muri di contenimento” (v. figura)
Domandiamo: dove si possono ammirare gli allargamenti in questione !? E ancora: solo adesso si discute per la costruzione di servizi igienici nel piazzale. Decine di migliaia di euro hanno compensato il progettista del lavoro da poco concluso (Santuario e viabilità), ma il progetto non comprendeva i servizi igienici (consoliamoci coi semafori…)!
Il 4° lotto delle fognature di Campizze (e impianto di illuminazione e altro ancora) è un caso scuola di fallimento politico-amministrativo, di grande confusione (gli allacci fognari “ci sono ma non ci sono”) e di quella opacità che caratterizza le peggiori amministrazioni. Perché è tutto fermo da anni?
Cosa è successo? Perché Sindaco, assessori, maggioranza nulla dicono ai cittadini? L’opera seppur incompleta non c’è nell’elenco triennale (in cui avrebbe priorità massima). L’Ufficio Tecnico nel febbraio 2011 ha diffidato le Imprese esecutrici a fronte di inadempimenti vari e ha quantificato un danno notevole (centinaia di migliaia di euri) per la comunità. L’Amministrazione resta inerte, mentre le Imprese hanno ottenuto, ricorrendo ai tribunali, il pagamento di spettanze che magari sono tutte da verificare.
Toccherà, anche qui, alla minoranza assumere la responsabilità di riprendere la questione (come nel CC del 28 maggio scorso), informare la popolazione e avviare azioni auspicabilmente risolutive?
Le strutture per lo sport semplicemente non ci sono (o forse i ragazzini preferiscono giocare a calcio nei parcheggi?). Quante generazioni non hanno avuto una palestra o un campo di basket o di pallavolo (30 anni fa si giocavano campionati regolari)? Eppure di soldi ne sono stati spesi: la palestra fatta e rifatta è chiusa oltre che inutilizzabile per gli sport indoor, per la serie progetti mal fatti e opere di conseguenza inadeguate.
Quale logica amministrativa ha guidato nel tenere il campo di calcio nello stato che conosciamo (con tanto di mutuo acceso e inutilizzato da anni)? I campetti polivalenti, chiusi da anni perché l’amministrazione non ha voluto più riaffidarne con gara la gestione (!?!), sono stati per tennis e calcetto una parentesi a pagamento e oggi sono ridotti in macerie, mentre procedono (con varianti e ritardi di rito) i lavori del nuovo campo “Borsellino” (NB-sono stati prontamente pubblicati gli atti amministrativi per la festa d’inaugurazione, mentre atti che riguardano affidamenti pubblici vengono pubblicati con ritardi esagerati).
Sulle scuole dedicheremo uno spazio a parte.
La nostra azione è improntata a ragionevolezza. Terramia esprime una cultura politica dialogante. Questo significa che il lavoro degli Uffici e degli Stakeholder non va sminuito e il valore delle Opere realizzate e completate (è fondamentale non lasciare delle incompiute!) non va negato. Ma è un valore modesto, reso più modesto da priorità mal gestite, integrazione inesistente, sprechi, danni, ritardi, assenza di controlli, direzioni lavori e collaudi discutibili e a tratti insufficienti, cattiva qualità del “realizzato”, il tutto condito da un’inaccettabile opacità amministrativa.
Abbiamo già detto che i fondi UE (e il cofinanziamento) non si trovano per strada ma sono soldi che l’Italia (quindi noi) versa alle casse europee. Quindi i soldi degli appalti vanno gestiti con puntualità (vedremo sulla scuola “G.Pascoli” un uso tutto da chiarire, a nostro parere, di alcune voci di prezziario).
I contratti vanno gestiti: alle decine di migliaia di euro per i servizi tecnici devono corrispondere prestazioni all’altezza della situazione, i lavori vanno collaudati con prove e verifiche sul campo e non con la semplice produzione di incartamenti, le contabilità devono essere accurate e dettagliate.
Una volta ancora possiamo ben dire che l’Amministrazione guarda solo ai cittadini (con tasse, avvisi di accertamento, sanzioni) quando si tratta di pretendere il rispetto delle regole. E’ tempo di cambiare.
Ed è tempo, di là da inutili moralismi, di dare la giusta risposta alla domanda: si cercano i finanziamenti per fare Opere Pubbliche utili, integrate e ben programmate o si fanno Lavori pensando ai finanziamenti?
Gruppo consiliare Terramia