Le aree interne nuova frontiera dello sviluppo turistico
I numeri e le opportunità ci sono tutti
Le aree interne nuova frontiera dello sviluppo turistico. La Confederazione Imprese Italia, guidata dal Presidente Biagio, rafforza il proprio impegno per rilanciare il comparto turistico italiano – con particolare attenzione alle aree interne e ai capoluoghi di provincia – attraverso un progetto pilota in partnership con uno dei principali tour operator nazionali.
Lo scenario: numeri e opportunità
I dati recenti confermano che il turismo rappresenta un asset strategico per il Paese:
- Nel 2024, l’Italia ha registrato circa 65 milioni di visitatori internazionali, superando i livelli pre-pandemia. Tourist Italy+1
- Nel primo trimestre del 2025, la “bilancia turistica” (ossia il saldo tra spese estere nel Paese e nostre spese all’estero) ha registrato un avanzo di oltre 21 miliardi di euro, pari all’1 % del PIL italiano. Banca d’Italia
- Nel 2025 si stima una crescita della spesa dei turisti stranieri intorno al +7% rispetto all’anno precedente, con una spesa media per viaggiatore che si aggira sui 930 euro. Rome Business School
- Un valore importante da considerare: le regioni del Nord raccolgono la maggior parte delle presenze, il Centro si distingue per la spesa media più elevata, mentre Sud e isole mostrano forte occupazione nel periodo estivo ma frammentazione dell’offerta. Rome Business School
- Inoltre, una nota metodologica: secondo l’OECD, è fondamentale disporre di dati più granulari e aggiornati per progettare politiche efficaci a livello locale. OECD
Questi numeri mostrano un Paese ricco di potenziale ma con alcune sfide: concentrazione territoriale dell’offerta, stagionalità marcata, competizione crescente e bisogno di strutturare prodotti turistici competitivi.
L’azione della Confederazione: passare dal tavolo al territorio
Alla luce di queste evidenze, la Confederazione ha annunciato con chiarezza l’avvio di tavoli tecnici territoriali in alcune province selezionate – decisione avanzata dal Segretario Generale dott Carlos A Sorrentino – con l’obiettivo di tradurre la visione in progetti concreti.
In concreto:
- Individuazione delle province-pilota dove la mappatura dell’offerta turistica è parziale o frammentata.
- Creazione di un “patto di comunità” che coinvolga enti locali, imprese turistiche, associazioni di categoria, operatori logistici e culturali.
- Definizione di un prodotto turistico spendibile, cioè un’offerta coordinata, identificabile, competitiva sui mercati nazionali e internazionali, non solo stagionale.
- Coordinamento del progetto con uno dei maggiori tour operator italiani, per valorizzare sinergie tra operatori internazionali, territori e imprese locali.
Perché è fondamentale: leve strategiche per le imprese associate
- Amplificazione della presenza: Le imprese delle zone interne avranno l’opportunità di inserirsi in una filiera turistica più ampia e visibile.
- Voce rafforzata: Attraverso la partecipazione ai tavoli tecnici, le imprese possono influenzare le strategie territoriali, non subire passivamente le dinamiche.
- Impatto economico: Oltre all’ospitalità, l’effetto indiretto – trasporti, artigianato, enogastronomia, servizi – può generare valore aggiunto significativo in territori fino ad ora marginali.
Le aree interne come frontiera di sviluppo
Spesso queste zone scontano: mancanza di offerta strutturata, assenza di prodotto riconoscibile, stagione di fatto limitata. Con il pilot della Confederazione si punta a capovolgere questa situazione trasformando l’“interno” da debolezza in vantaggio competitivo, grazie a: autenticità, esperienze genuine, turismo lento, natura, cultura locale.