L’enoturismo per conoscere a fondo la Campania
La nuova frontiera anche per conoscere le zone interne
L’enoturismo per conoscere a fondo la Campania. Oggi il wine lover non è solo un appassionato di vino. È un viaggiatore dell’anima, un esploratore contemporaneo che cerca emozioni vere, autenticità e radici.
Nel calice vuole ritrovare la nostra storia millenaria, i profumi della nostra terra, la ricchezza della nostra gastronomia e, soprattutto, la bellezza di una Campania che vive e respira attraverso i suoi vigneti”.
Così Carmine Fusco, commissario regionale della CIA Agricoltori Italiani Campania, si sofferma a ragionare sul nuovo volto del turismo del vino ed il legame profondo che unisce le persone al territorio
.“Quando parliamo di vino campano, spiega Fusco, parliamo di identità. Dalle pendici del Vesuvio, dove la vite cresce su terre di fuoco e di rinascita, ai colli del Sannio, dove ogni filare custodisce la memoria del lavoro contadino e la fierezza delle nostre comunità.
Dall’Irpinia, terra di grandi vini e di silenzi che profumano di autenticità, al Cilento, dove il vino incontra la dieta mediterranea, il mare e la lentezza di una vita che sa ancora di semplicità.
Ogni territorio è un racconto, ogni calice una pagina di questa storia comune che parla di sacrificio, passione e amore per la nostra terra.”Per CIA Campania, il vino non è soltanto un prodotto d’eccellenza, ma un motore di sviluppo e di rinascita.
Il nuovo turismo del vino, consapevole e sostenibile, può portare reddito, lavoro e speranza soprattutto nelle aree interne, dove l’agricoltura resta presidio umano, paesaggistico e culturale.“Portare turismo nelle nostre colline e nei nostri borghi – sottolinea Fusco – significa riportare vita dove troppo spesso c’è silenzio.
Significa creare nuove opportunità per i giovani, dare valore al lavoro agricolo e trasformare la bellezza in economia. Le aree interne della Campania, con la loro autenticità e la loro ‘slow life’, offrono al visitatore un ritmo diverso, più umano, fatto di accoglienza, di tempo condiviso, di sapori e di racconti.
È una lentezza che non è arretratezza, ma una forma preziosa di equilibrio e qualità della vita.”In questi giorni di campagna elettorale regionale, molte proposte parlano proprio di valorizzazione dei territori, di enoturismo, di ritorno alla terra e di promozione delle aree interne.“Noi della CIA”, evidenzia Fusco, “queste cose le diciamo e le facciamo da sempre
. Ci crediamo profondamente, perché conosciamo il valore reale dell’agricoltura e delle comunità che resistono. Speriamo che le parole di oggi si traducano, domani, in scelte concrete, in politiche vere che sostengano chi vive e lavora in queste terre, rendendole luoghi non solo da visitare, ma da abitare.”Il vino campano diventa così una forma di racconto collettivo, un linguaggio che unisce agricoltori, turisti, comunità e cultura.
Il nuovo wine lover non cerca solo la degustazione, ma esperienze che lo facciano sentire parte di qualcosa di autentico: una vendemmia condivisa, una passeggiata tra i filari, un pranzo in masseria dove il tempo si ferma e tutto ruota attorno al gusto, al paesaggio e all’umanità.La CIA Agricoltori Italiani Campania continuerà a promuovere progetti che mettano al centro le persone, la qualità e la bellezza dei territori rurali, valorizzando il legame tra agricoltura, turismo e cultura.“Ogni volta che un wine lover sceglie un vino campano”, conclude Fusco, “ compie un viaggio dentro la nostra terra.
Non beve solo un vino: incontra la Campania, la ascolta, la porta con sé. Ed è in questo incontro che nasce il vero valore del nostro lavoro, il senso più profondo di ciò che siamo.”