Lettera all’Italia ai tempi del coronavirus

Redazione
Lettera all’Italia ai tempi del coronavirus

Riceviamo e pubblichiamo


“Ciao Italia, è una tua cittadina che ti scrive in questo periodo buio che tutti noi stiamo affrontando. Tutti si stanno chiedendo se ne usciremo illesi da questa situazione tragica, se la situazione migliorerà con l’avanzare del tempo, per ora non si riesce nemmeno a vedere un piccolo spiraglio di luce e sai perché?

Perché siamo circondati da persone egoiste, persone superficiali che non hanno ben compreso la gravità della situazione. In meno di un mese tutto il paese è stato invaso dal coronavirus, i morti aumentano e i contagiati ancora di più, il panico ha preso il sopravvento su tutti noi.


Sono una studentessa fuorisede che vive attualmente al nord, il panico ha preso il sopravvento anche su di me, la paura di essere sola in una città che non è la mia, in una città che non è come il piccolo paesino nel quale ho l’amore della mia mamma, in una città che, per quanto possa essere perfetta, non sarà mai come essere a casa mia.
Sabato sera anche io come milioni di italiani ero davanti alla televisione ad ascoltare con attenzione le ultime, tragiche, notizie: La Lombardia con altre 11 province( tra cui la città dove vivo) diventa zona rossa.

ZONA ROSSA cosa significa? Cosa sta succedendo? Che devo fare? Quando potrò rivedere e riabbracciare la mia famiglia? Passerà mai tutto questo? Sono questi i primi pensieri che hanno sfiorato la mia mente, non ho minimamente pensato di tornare al mio paese, quel paese che tanto vorrei riabbracciare, nel quale vorrei essere in questi giorni. Ti chiederai perché non tornare a casa? Perché restare in una zona pericolosa?


Ecco te lo spiego io il perché. Io sono una sola persona, forse non farò la differenza ma a me piace pensare che nel mio piccolo restando qui ho dato il mio contributo, ho evitato di mettere in pericolo la mia famiglia e le persone che avrei potuto incontrare sul treno, non ho pensato a me stessa, ho pensato a te, a questo paese che ha affrontato di tutto e non si arrenderà di certo anche con questo male.


Faccio un appello a quei pochi fuorisede come me che hanno seguito il gregge di pecore in preda al panico che è fuggito dalla Lombardia : RESTATE DOVE SIETE, NON SCAPPATE, NON PENSATE A VOI STESSI, PENSATE A VOSTRA SORELLA O A VOSTRO FRATELLO E SOPRATTUTTO PENSATE AI VOSTRI NONNI.


Anche io ho paura, ho paura di stare qui da sola, ho paura per la mia famiglia, ho paura di non poterli più abbracciare. Tutti abbiamo paura, tutti possiamo avere paura, ma in modo serio, responsabile, scrupoloso. Uscite solo per situazioni di emergenza, mantenete le distanze, non state in posti affollati. La discoteca riaprirà, i bar ,i pub, tutto riaprirà e potrete riprendere il vostro divertimento ma al momento non siete voi la priorità, non dovete divertirvi, dovete rimanere al sicuro e non mettere in pericolo nessuno.

Non esiste Nord e sud, non esistono più distinzioni, siamo tutti sulla stessa barca e dovremmo evitare di farla affondare. Uniti ce la faremo.

Vorrei infine abbracciare il mio paese, spero di rivederti presto Mamma, abbraccio tutte le persone che conosco e anche a voi chiedo di stare al sicuro chiusi in casa. Presto tutto questo finirà!

Giulia Izzo