Lettera aperta sulla pace della Cgil
Lettera aperta sulla pace della Cgil. La Cgil di Avellino insieme a molte associazioni, ha promosso la manifestazione di ieri sera in Piazza Libertà ad Avellino: un percorso partecipativo dal basso verso la manifestazione per la pace che si terrà sabato 5 novembre a Roma, alle parteciperemo mettendo a disposizione dei pullman che partiranno da Avellino e dalla provincia. Inizia così la lettera per la pace del segretario generale della Cgil di Avellino Franco Franco Fiordellisi.
Scendere in piaza per la pace
Come segretario della Cgil di Avellino invito le lavoratrici e i lavoratori, gli studenti e i pensionati a scendere in piazza a manifestare per chiedere, tutti insieme, ai governi alla UE, all’Onu agire concretamente per il cessate il fuoco così da fermare ai drammatici e sanguinoso conflitto armato in corso in Ucraina.
Chiediamo la Pace: è necessario ridare valore alla parola Pace, una semplice parola piena, però, di forza. La stessa forza – di volontà, personale, collettiva, politica – che serve per agirla sistematicamente. L’obiettivo di queste manifestazioni, come quella di ieri ad Avellino, è di essere lievito in vista della mobilitazione nazionale Europe for Peace del 5 novembre, dando consapevolezza e conoscenza delle proposte del Tavolo per la Pace.
La sofferenza della popolazione e le vittime civili aumentano di giorno in giorno, la minaccia nucleare è sempre concreta: questi sono i dati e i fatti concreti, per cui le guerre come strumento di soluzione alle controversie è sbagliato sempre.
La guerra è insostenibile dal punto di vista umano, sociale e climatico: mette a repentaglio l’esistenza su un pianeta già sofferente di per sé. Nel condannare l’aggressione russa con l’inaccettabile invasione dell’Ucraina, siamo stati parte attiva e concreta, solidale, per i rifugiati costretti ad abbandonare l’Ucraina e in particolare nei confronti delle rifugiate, spesso vittime di violenze, discriminazioni, stupri e torture; così come abbiamo portato aiuti nella loro terra martoriata dalla guerra e bombardamenti.
La sofferenza del mondo del lavoro
Per colpa della guerra e dell’incapacità dei governi a cercare di pacificare le parti, il lavoro, il mondo del lavoro nella sua complessità, con i pensionati e pensionate anche, sta soffrendo tantissimo per : l’inflazione che ha raggiunto livelli insostenibili con conseguenze drammatiche sulle fasce sociali più povere, incrementando le disuguaglianze sociali, interi settori economici rischiano il collasso per mancanza di materie prime e per il caro energia, le crisi alimentari mondiali mettono a rischio tante popolazioni già in sofferenza specie nel terzo mondo è in Africa. Con tutte le associazioni e cittadini che aderiranno chiediamo la Pace con l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e l’apertura di un vero negoziato.
Dare forza e valore alla diplomazia, supportare gli sforzi di papà Francesco, per il pieno coinvolgimento delle Nazioni Unite, così da ricercare una rapida soluzione politica del conflitto. Ribadire il ripudio della guerra, cercare la Pace, richiedere una Conferenza internazionale per la pace che impegni tutti gli Stati al rispetto del diritto internazionale, alla riduzione delle spese militari, all’eliminazione delle armi nucleari a favore di investimenti per combattere le povertà, per favorire la transizione ecologica e per garantire un lavoro dignitoso, facendo proprio l’appello di Papa Francesco che ha definito in più occasioni la guerra “una scelta scellerata”.
La guerra non si ferma con la guerra
La guerra non si può fermare con la guerra, per questo serve lavorare per la PACE e il disarmo: invitiamo tutte e tutti a partecipare alle manifestazioni che si faranno e a quella del 5 novembre a Roma.