L’Europa taglia il 22% delle risorse all’agricoltura
Il taglio colirà il settore agricolo campano

L’Europa taglia il 22% delle risorse all’agricoltura. Un taglio del 22% alle risorse destinate all’agricoltura italiana è semplicemente insostenibile e rischia di compromettere il futuro delle nostre aziende agricole e delle comunità rurali.
Proprio ora che servirebbero maggiori investimenti per affrontare le sfide del cambiamento climatico, delle tensioni internazionali e della sicurezza alimentare, la Commissione Europea sceglie invece di ridimensionare una delle politiche cardine dell’Unione.
Questo è il messaggio che arriva da CIA – Agricoltori Italiani, dopo l’annuncio della Commissione UE sulle dotazioni finanziarie della PAC post-2027, che per l’Italia prevedono 31 miliardi di euro, con una riduzione di circa 9 miliardi rispetto all’attuale programmazione.
La preoccupazione è forte: la PAC, che fino a ieri rappresentava oltre il 30% del bilancio europeo con 378 miliardi di euro, si troverà a scendere a circa 294 miliardi, con un peso che si riduce al 15% del totale, mentre il bilancio UE complessivo cresce da 1.210 a quasi 2.000 miliardi.
A margine della manifestazione Campania Mater,organizzata dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania che si è conclusa oggi al Palazzo Reale di Napoli, il Commissario Regionale Carmine Fusco ha dichiarato: “Questa decisione rappresenta un colpo durissimo per l’agricoltura, non solo a livello nazionale ma anche per territori come la Campania, dove il settore primario è essenziale per l’economia e per la tutela del paesaggio e delle tradizioni.
In un periodo segnato da crisi climatiche, instabilità geopolitica e necessità di garantire cibo sicuro e di qualità, ridurre le risorse significa indebolire ulteriormente un comparto già sotto pressione.
Servono investimenti, non tagli, per sostenere innovazione, sostenibilità e redditività delle aziende agricole.” La CIA chiede con forza che Consiglio dei Ministri UE e Parlamento Europeo rivedano questa scelta, ascoltando le richieste del mondo agricolo e ripristinando un impegno finanziario adeguato.
“Ci auguriamo, ha concluso Fusco, che le istituzioni europee comprendano la gravità di questa decisione e intervengano per ridare centralità alla Politica Agricola Comune,evitando di relegarla a un ruolo marginale, privo di visione e risorse.”