L’Irpinia dei suicidi: dai sindaci lacrime di coccodrillo
Una lettera che denuncia l'immobilismo delle istituzioni
L’Irpinia dei suicidi: dai sindaci lacrime di coccodrillo. Riceviamo e pubblichiamo. Dramma nell’indifferenza: tre suicidi in un giorno in Irpinia. Lo scorso mese scrivevamo una lettera formale – diffusa anche a mezzo della stampa provinciale – alla prefetta di Avellino Rossana Riflesso per sapere se gli attori politici e istituzionali non intendessero attivarsi per fronteggiare l’emergenza suicidi in Irpinia. Ad oggi non è pervenuta alcuna risposta.
L’immobilismo delle istituzioni locali fa il paio con l’assoluta mancanza di iniziative e di interventi concreti da parte dei sindaci dei comuni della provincia. Cosa fare per prevenire il suicidio? Parlarne e parlarne ancora, per scongiurare, quanto più possibile, il ripetersi del drammatico fenomeno.
È essenziale sensibilizzare la comunità sul tema del suicidio con qualsiasi mezzo disponibile. Giornate a tema, tavoli di confronto, campagne informative, pubblicità sociale. Sostegno psicologico. Nelle “terre dell’osso”, spolpate dalla politica degli interessi, non c’è nulla di tutto questo.
Appare evidente, come ancora una volta, il “bene comune” sia solo uno slogan vuoto, da rispolverare all’occorrenza dal principotto di turno per continuare a conservare il potere. I sindaci irpini invece di esibire la propria tristezza sui social dopo ogni tragedia (annunciata), si concentrassero sul da farsi.
Cordialmente,
Carmine Pascale