L’orrore di una bimba di Cervinara violata e lo specchio che non vediamo
L’orrore di una bimba di Cervinara violata e lo specchio che non vediamo. Cervinara si specchia e scopre che l’inferno si può trovare anche accanto casa nostra. L’orrore ha bussato alle nostre porte e la comunità si sente violata, ferita ed indignata. La notizia di una bimba di cinque anni, abusata sessualmente dal nonno e dal compagno della zia, ha provocato un moto spontaneo di indignazione.
Al momento, si tratta solo di accuse. I due sono finiti in carcere ma, ricordiamo a tutti, che il processo si deve ancora celebrare. Certo, il castello accusatorio risulta inquietante. E vengono ancora più i brividi sapendo che la madre potrebbe essere stata consenziente, visto che è inquisita a piede libero.
Degrado
Dalle prime letture viene fuori un degrado sociale ed umano che pensavamo mai si potesse toccare. Eppure, basta parlare con i responsabili dei servizi sociali per scoprire che questa maledetta storia può essere solo la punta di un iceberg. Tante altre, anche peggiori restano sommerse dall’omertà e dalla paura. Una verità celata dalle botte e dalla violenza.
Vomito
I servizi sociali fanno tanto, anche se certe storie davvero non le puoi raccontare. Te le devi tenere dentro e fa niente se spesso ti viene un conato di vomito. Tante persone, come questa piccolina, vengono allontanate dalle loro famiglie per proteggerle, per impedire che venga fatto loro altro male.
Pensate che cosa assurda, portarle via dalle famiglie per proteggerle, eppure è proprio così. Anche la scuola fa da diga e fa scattare l’allarme appena avverte qualche situazione anomala. Rispetto alle tantissime situazioni a rischio, si può dire che vengono fatti dei veri e propri miracoli.
Ma poi, se dalle quattro mura domestiche non riesce a trapelare nulla, come si possono difendere queste persone? Se una mamma, ad esempio, pensa sia normale che la propria figlia venga abusata perché è successo anche a lei lo stesso, come la può difendere? Mamma poi, una parola troppo grande per tante ragazzine che dovrebbero ancora giocare con le bambole ed, invece, si ritrovano con il pancione.
Indignarsi
Indignarsi è importante, rappresenta una spinta a tentare di migliorare le cose, ma poi, concretamente cosa facciamo? Quante volte giriamo la faccia dall’altra parte? Quante volte diciamo che non sono affari nostri?
Quante volte alziamo il volume del televisore per non ascoltare le urla che arrivano dalla casa vicina? Quante volte guardiamo con concupiscenza bimbe con il tacco 12? Quante volte le vediamo allontanarsi con qualcuno per una ricarica telefonica o per una decina di euro?
Specchio
Qualcuno invoca la comunità, come se fosse un organismo etereo, che galleggia nell’aria. La comunità siamo noi, lo siamo sempre anche quando non abbiamo difeso quella piccolina che piangeva quando quelle mani tastavano il suo corpicino.
Noi non siederemo sul banco degli imputati, ma, da tempo, siamo seduti dalla parte del male, quel male che non risparmia una piccolina di solo cinque anni. Così Cervinara si guarda allo specchio e scopre che il male è la sua immagine riflessa.