Altivalle, una storia di continue carcerazioni e scarcerazioni

Redazione
Altivalle, una storia di continue carcerazioni e scarcerazioni
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Altivalle, una storia di continue carcerazioni e scarcerazioni. Il GIP del Tribunale di Benevento, dott.ssa Palmieri, accogliendo l’istanza dell’Avv. Vittorio Fucci jr, ha disposto la scarcerazione di Sergio Altivalle, di Benevento, di 31 anni. E gli ha  concesso ogli nuovamente gli arresti domiciliari.

Altivalle carcerato e scarcerato

Come si ricorderà l’Altivalle era stato arrestato in presunta flagranza del reato di spaccio aggravato di sostanze stupefacenti, avendo ceduto una molteplicità di dosi a più tossicodipendenti, nel mese di novembre dello scorso anno. All’Altivalle furono, poi, concessi gli arresti domiciliari.

Successivamente, a  seguito di 3 evasioni dal luogo degli arresti domiciliari, l’Altivalle subì, però, l’aggravamento della misura per cui fu incarcerato.Oggi, invece, il GIP lo ha scarcerato nuovamente concedendogli gli arresti domiciliari.

intanto si registra l’ennesimo omicidio

Omicidio nel tardo pomeriggio di ieri su via Barbato, nel quartiere San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale della città metropolitana di Napoli.

Un uomo è stato colpito da una coltellata durante una rissa avvenuta in strada. Fatale il fendente al petto, che non gli ha lasciato scampo. Il presunto omicida è fermato poco dopo dagli agenti di polizia del commissariato San Giovanni – Barra.

La rissa

Si tratterebbe di una rissa avvenuta tra cittadini di origini rumene, tutti regolari sul territorio. Si è atteso l’arrivo del magistrato di turno sul posto. Poco dopo l’accoltellamento, è arrivato anche il personale medico del 118 a bordo di un’ambulanza, ma per la vittima non c’era più nulla da fare.

La coltellata lo ha trafitto in pieno petto, uccidendolo praticamente sul colpo. Il presunto omicida ha poi provato a dileguarsi, ma è fermato dagli agenti di polizia del commissariato San Giovanni – Barra.

Gli agenti hanno compiuto tutti gli accertamenti del caso, sia sul luogo dell’omicidio su via Stefano Barbato, a ridosso dello svincolo autostradale della ex zona industriale partenopea, sia ascoltando le testimonianze dei presenti sul posto.

Non è chiaro, infatti, neppure il motivo che abbia scatenato la rissa in strada, né il tipo di rapporto intercorso tra la vittima ed il presunto omicida, né se vi abbiano preso parte altre persone: tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti giunti sul posto.

Maggiori dettagli potrebbero essere forniti proprio dall’uomo fermato subito dopo degli agenti, che potrebbe dissipare il velo che in questo momento copre l’intera vicenda, ancora lontana dall’essere chiarita.

A Salerno cena e maschere per contestare misure restrittive

È stata ribattezzata ‘A cena con il Governo’ la protesta andata in scena questa sera a Salerno e organizzata dall’Associazione Imprese Salerno e Provincia. Intorno alle 20.30 un gruppo di circa 50 persone si è ritrovato in un ristorante di Corso Giuseppe Garibaldi per contestare le misure restrittive messe in campo da Governo e Regione.

I partecipanti hanno indossato maschere di cartone raffiguranti i volti del premier Mario Draghi, del ministro Roberto Speranza e del governatore Vincenzo De Luca.
“E’ il momento che tutti si prendano le proprie responsabilità.

Siamo pronti anche ad una class action perché vediamo negati i nostri diritti da quattordici mesi”, ha spiegato uno dei promotori, rilanciando lo slogan “io apro”.
Diversi titolari di attività, infatti, hanno annunciato da giorni la volontà di aprire le proprie attività a partire da oggi sette aprile