Madre si toglie la vita, disperata per la morte del figlio
Madre si toglie la vita, disperata per la morte del figlio. Quella avvenuta nelle scorse ore davanti al cimitero di Pagani, popoloso centro del Salernitano, è una storia di dolore che ha lasciato sconcertata la popolazione.
È la storia di una donna, di una madre che non aveva mai superato il dolore per la morte prematura del figlio e che per ben due volte ha tentato di togliersi la vita, purtroppo riuscendoci al secondo tentativo.
Questi i fatti: la donna, 64 anni, originaria del Napoletano, si è recata nei pressi del cimitero cittadino per lanciarsi nel vuoto, finendo sui sottostanti binari della ferrovia.
Secondo alcuni testimoni la signora aveva già tentato di ammazzarsi lanciandosi a tutta velocità contro l’ingresso del camposanto mentre era alla guida della sua auto.
Il lancio nel vuoto
Il tentativo era fallito vista la provvidenziale attivazione degli airbag. Ma poco dopo ci ha riprovato, salendo sulla parte più alta del ponte e lanciandosi nel vuoto. È morta sul colpo.
I carabinieri che hanno ricostruito la dinamica non possono confermarlo; ma l’ipotesi è che dietro il gesto estremo della donna potrebbe esserci il dolore più grande per una mamma: la scomparsa del figlio, avvenuta diversi anni fa, in un incidente stradale.
Picchia la compagna fino a ridurla in stato vegetativo: poi simula una rapina
Una storia agghiacciante. Picchia violentemente la compagna 75enne riducendola in stato semi-vegetativo e inventa un tentativo di rapina a Napoli per nascondere l’aggressione.
Arrestato un uomo di 44 anni
L’uomo, un 44enne originario del Casertano, Attilio I., è finito in carcere. Gli agenti della Squadra mobile di Caserta e Varese hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della locale procura, sezione Fasce deboli.
Al 44enne sono contestate lesioni gravissime, reato perpetrato nel luglio 2017, mentre la Procura contesta il tentato omicidio. Nell’agosto di quattro anni fa, la donna fu ricoverata presso un ospedale umbro poiché, mentre era in viaggio verso Varese, di ritorno da un soggiorno in Campania con l’uomo, era stata colta da convulsioni presentando anche una serie di ecchimosi al volto.
Secondo quanto raccontato ai medici dal convivente, alcuni giorni prima la 75enne era rimasta vittima di una aggressione a scopo di rapina a Napoli. In seguito alle lesioni interne estremamente gravi riportate, la vittima era caduta in uno stato semi-vegetativo, nel quale è ancora adesso, a causa delle quali non ha più potuto parlare né descrivere quanto le era capitato.
L’aggressione al termine di una lite
Le indagini, anche grazie alle informazioni fornite da familiari e conoscenti della donna, hanno portato a sconfessare quanto dichiarato dall’uomo, arrivando a dedurre che la 75enne era rimasta vittima di una pesante aggressione da parte del giovane compagno, esplosa probabilmente a conclusione di una lite.
E’ emerso, infatti, il 44enne era solito stingere rapporti con donne molto più grandi di lui e particolarmente facoltose, verso le quali manifestava forte gelosia, talvola violenta.
In base ai racconti è stato anche possibile ricostruire che la vittima, che l’uomo teneva in uno stato di continua soggezione, subiva spesso richieste di denaro da parte del compagno.