Maltempo, Sant’Agata dei Goti: Crolli, smottamenti e fango, prima stima dei danni
Dopo l’enorme quantità di acqua caduta nel corso di tutta la notte, a S. Agata de’ Goti si comincia a fare un primo conteggio dei danni. Diversamente dal solito, tutti i 63 kmq di territorio comunale sono stati colpiti trasversalmente dal maltempo, procurando danni pesanti.
A cominciare dal centro urbano, la situazione più critica è in via S. Antonio Abate, dove, tutte le volte che piove copiosamente si allagano i locali a piano terra. Questa notte la situazione non è stata diversa. “Ci siamo ritrovati con l’acqua nelle case e da stanotte stiamo provvedendo a ripulire alla meglio. La cosa peggiore, in tutto questo, è che stiamo pagando la mancanza dell’amministrazione comunale – ha commentato un cittadino – . Le volte scorse il Comune provvedeva ad inviare mezzi ed uomini per venirci in aiuto nell’immediato dell’emergenza. Questa volta se non fosse stato per il senso civico delle persone e la solidarietà dei vicini, saremo ancora con l’acqua e poi col fango nelle case” – ha concluso il cittadino.
Da questa mattina, infatti, S. Agata deve fronteggiare il problema fango. A via S. Antonio Abate, la zona di via Caudina – Ponte Vecchio è stata letteralmente invasa da acqua e detriti provenienti dalle strade provinciali ed in particolare dalla S.P. Sant’Agata – Durazzano, ma, in queste ore, è in azione una ruspa che sta spalando alla bene e meglio in fango. Oltre all’allagamento, durante la notte, di Viale Vittorio Emanule, nel centro urbano non si registrano situazioni particolarmente gravi, anche se gli occhi sono puntati anche sul centro antico, zona che resta vulnerabile.
Uscendo dal centro urbano, sia a nord che a sud dell’Isclero, S. Agata è stata colpita gravemente. A Palmentata è franata una parte di piazzale della Chiesa, creando una voragine abbastanza profonda. La zona è stata recintata, ma non si esclude la possibilità di un ulteriore cedimento se dovesse continuare a piovere. Nella zona di Presta, poi, sono stati evidenziati più punti critici: si è riacutizzata la frana di Rusciano sulla provinciale, tanto che la strada che porta al nosocomio ‘S. Alfonso de Liguori’ è aperta ad una sola carreggiata per la presenza di vari smottamenti, e a Molino Corte ed all’interno di Presta la situazione resta delicata per l’aumento del livello dell’acqua dei vari ruscelli. Nella tratta tra Bagnoli e S. Croce è stato evidenziato un dissesto diffuso verso la zona di Longano, così come a Restinola sono tracimati gli argini dei ruscelli, caduti alberi ed anche un palo telefonico.
Sul fronte nord dell’Isclero, poi, la situazione non è migliore. A S. Silvestro una casa privata ha subito un crollo parziale. La strada che da S. Agata conduce a Frasso Telesino è bloccata e problemi sono stati evidenziati anche nella zona tra S. Tommaso e Laiano. Ad Ischitella, un affluente dell’Isclero è tracimato e si registrano danni anche a Fagnano e Soviano. La criticità maggiore, comunque, è emersa a Faggiano: dalla località dei Verroni si è verificato il cosiddetto ‘ruscellamento’ che ha creato un tappo fino al centro storico di Faggiano, ora ricoperto totalmente di fango.
Intanto, già nel corso della notte sono state sbloccate la strada provinciale S. Agata/Moiano e quella S. Agata/Durazzano, in quest’ultimo caso anche grazie all’intervento dell’amministrazione Crisci che è arrivata a ripulire la strada fino quasi a S. Agata.
Da un comunicato stampa diramato da Palazzo San Francesco, si legge che il Commissario Prefettizio Nuzzolo, già nel corso della nottata, “ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e in particolare dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, che hanno raggiunto le zone a più alta criticità e liberato le principali arterie viarie evitando gravi situazioni di pericolo per i residenti. Impegnati anche gli uomini della Polizia Municipale, i volontari della Protezione Civile Comunale e tutti i tecnici dell’Ente, nonché diverse imprese dotate di mezzi idonei a liberare le strade da fango e detriti”. Ancora, oltre all’ordinanza di chiusura parziale delle scuole
cittadine, il Commissario ha emanato una seconda ordinanza (2/2015) con il divieto di utilizzare l’acqua del Condotto Carolino per usi alimentari dato che il condotto è stato interessato da frane e smottamenti che compromettono la qualità dell’acqua.
Solo a fine giornata si potrà avere una prima stima dei danni e delle criticità, anche al fine di sottoporre la situazione emergenziale all’attenzione delle competenti autorità e istituzioni sovracomunali.
Nella Melenzio