Micione, un sogno lungo 50 anni

Redazione
Micione, un sogno lungo 50 anni
Micione, un sogno lungo 50 anni

Micione, un sogno lungo 50 anni. Oramai è una delle botteghe artigiane più antiche di Cervinara. Proprio in questo 2021 che sta fuggendo via celebra mezzo secolo di vita. Stiamo parlano dello Chalet Micione che si trova nella centrale via Roma.

Granita e gelati

In questi 50 anni, Micione è diventato sinonimo di granita al limone e di succulenti gelati. L’attività è stata fondata da Felice Chirico ed ora è portata avanti dal figlio Gianni. In cinquanta anni tutto è cambiato, ma la granita di Micione e suoi gelati continuano ad issare la bandiera della qualità.

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Il loro gusto si riconosce subito perché vengono lavorati solo prodotti naturali. In via Roma a Cervinara sono vietati alimenti industriali ed additivi. Grazie a questo, Micione è diventato un vero e proprio marchio ed è davvero bella la storia di come tutto è iniziato.

50 anni di storia

La storia di “Micione” è la storia di un attività lunga 50 anni. Ma soprattutto è la storia incredibile di un sogno, quello di un ragazzino cresciuto tra le montagne in un dopoguerra di stenti e di fame.

L’apprendistato da Za Mameva

Felice Chirico era nato a Cervinara nel 1934. Poco più che bambino iniziò, come tutti i suoi coetanei, a cercare il modo per guadagnarsi da mangiare. Viveva alla frazione Scalomoni.

La vita lo aveva portato nella “bottega” di “Za Mameva”, un anziana donna che sapeva fare il gelato e lui astuto e sognatore, giorno per giorno, imparò quel mestiere e cominciò a sognare di vendere il gelato e di avere un giorno una “bottega” tutta sua.

Felice ci credeva in quel sogno, ma non aveva certo i mezzi per aprire un’attività. Aveva però l’ingegno e soprattutto non era certo uno che si fermava al primo ostacolo e così ebbe un idea, costruirsi una bottega ambulante.

Il sogno del carrettino

Aveva realizzato quel sogno, un carrettino, ma non aveva le materie prime per fare il gelato e mancavano i mezzi per comprarle, allora ancora una volta non si arrese, ma trasformò l’idea del gelato in qualcosa di più semplice.

La granita

Ghiaccio, limone e zucchero, un pizzico di follia, ingegno quanto basta e un sogno, erano gli ingredienti e li aveva tutti ora doveva solo cominciare. In un posto dove il lavoro era la terra, la montagna, Felice spingeva il suo carrettino tra i vicoli del paese e rinfrescava tutti con la sua granita.

Non c’è bambino o adulto di quegli anni ’50-’60 che non ricorda il carrettino di MICIONE cosi lo chiamavano tutti. Felice si sposa con Mafalda e per un po’ abbandona il suo sogno per inseguirne un altro quello di ogni italiano di quegli anni, emigrare per fare fortuna all’estero.

La partenza per il Canada

Così con la sua Mafalda va in Canada. Lavorano sodo, fanno sacrifici, mettono le basi per costruire la loro famiglia, comprano una casa. Ma Felice ha sempre quell’idea nella testa, La bottega del gelato.

E così, appena capisce che è il momento giusto, che quella piccola fortuna accumulata con tanta fatica in un posto così lontano dalla sua amata terra è ciò che gli serve per dare vita al suo sogno, decide di tornare.

Arrivato a Cervinara investe tutto ciò che ha e nasce il Chiosco del gelato di Micione. Felice, folle e ostinato e Mafalda instancabile e verace insieme uniti ce l’hanno fatta. Oggi il chiosco è ancora li, nello stesso posto, dopo 50 anni, grazie a chi come Felice, testardo e sognatore lo porta avanti con la stessa passione, la stessa dedizione.

È Gianni, che ha ereditato da suo padre quella ricetta magica della granita. Ghiaccio, limone, zucchero, ingegno, follia, passione e il sogno di regalare un pizzico di felicità con un gelato o una granita.