Montesarchio, aveva abusato di un’alunna: otto anni ad un maestro

Il Caudino
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Oggi, nell’aula 1 del Tribunale di Benevento, si è concluso il processo a carico del professore della scuola elementare di Montesarchio che nel febbraio 2013 fu tratto in arresto per abusi sessuali su una piccola alunna di soli atto anni.
Il PM Marcella Pizzillo ha chiesto la condanna ad 8 anni, ritenendo provata la colpevolezza dell’imputato.
Richiesta ribadita dall’avvocato Valeria Verrusio, legale dei familiari della piccola, costituitesi parti civili, che oltre a chiedere la penale responsabilità dell’imputato, ha auspicato una condanna esemplare per i gravi fatti oggetto del processo.
Di tutt’altro avviso, gli avvocati Marcello D’Auria ed Angelo Leone, che hanno ribadito le ragioni del loro assistito, sostenendone l’estraneità alla vicenda contestata e insistendo, per la sua assoluzione o, comunque, per il riconoscimento della attenuante della particolare tenuità del fatto.
Oggi pomeriggio la decisione del Tribunale (presidente Romano, a latere Ianniciello e Russo ), che ha inflitto 8 anni a P. C., 65 anni, di Montesarchio, insegnante di matematica del Primo Circolo, accusato di aver palpeggiato in più occasioni la piccola alunna dopo averla fatta avvicinare alla cattedra per correggerle i compiti.
È stato disposto, inoltre, il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, in favore delle parti civili. Questo l’epilogo giudiziario del primo grado di una vicenda che ha avuto un fortissimo impatto sull’opinione pubblica che ne era venuta a conoscenza nel febbraio 2013 quando il docente fu arrestato dalla Squadra Mobile di Benevento.

La storia

Come si ricorderà, le indagini erano scattate a seguito di una telefonata pervenuta al Telefono Azzurro che denunziava gli abusi subiti dalla minore. L’arresto del professore di matematica era scattato in flagranza sulla scorta delle immagini captate dalle due telecamere poste nell’aula della scuola elementare. Ventidue i mesi, tra carcere e domiciliari patiti dal docente che è tornato in libertà nel dicembre 2014. Ad incastrare l’insegnante, oltre alle riprese video captate nell’aula (contestatissime anche in sede di discussione finale dalla difesa dell’imputato), è stata la testimonianza di una delle compagne di classe della piccola vittima, testimonianza di cui l’avvocato Valeria Verrusio aveva chiesto ed ottenuto l’escussione con modalità protetta. La bambina, teste chiave dell’intera vicenda, ebbe a confermare le dinamiche denunziate dalla vittima.