Montesarchio: corretto il comportamento dei dipendenti comunali

Redazione
Montesarchio: corretto il comportamento dei dipendenti comunali

Montesarchio. Il sindaco Franco Damiano ha sempre sottolineato la grande professionalità dei dipendenti comunali. Per fugare ogni dubbio, dopo il nostro articolo che riportava le lamentele di un cittadino, peraltro non di Montesarchio, per l’autentica di un firma, il primo cittadino ha chiesto chiarimenti alla responsabile del servizio, la dottoressa Maria Vella che puntuali sono arrivati e li pubblichiamo per dare la dovuta conoscenza.

Il giorno 2 gennaio u.s., sono venuti presso gli uffici demografici una madre, signora M.A. G., residente in Montesarchio) ed il figlio C. A.  residente in Montesarchio, che hanno chiesto alla dipendente Rungi (titolare della delega sindacale all’autentica della firma) di autenticare le proprie firme, in calce ad un’unica dichiarazione per il trasferimento di proprietà dell’autovettura del  marito/genitore, da tempo deceduto,  ad un solo degli eredi del de cuius.

La scrivente, in qualità di Responsabile dell’Area Affari Generali, dopo aver fornito le spiegazioni del caso, ha chiarito agli istanti che, trattandosi di un atto di natura privatistica e non amministrativa, le firme in calce alla dichiarazione de qua non potevano essere autenticate ai sensi del Testo Unico n.445/2000, riferito esclusivamente alla documentazione di natura amministrativa.

Il giorno 3 gennaio u.s., è ritornato presso gli uffici demografici il sig. C.  A., accompagnato da un’altra persona signor M. G.,residente in S.Martino Valle Caudina), che ha insistito nel richiedere alla dipendente Rungi di procedere all’autentica della firma del signor A. in calce alla dichiarazione del trasferimento della proprietà  dell’autovettura  del  genitore,  ad un solo degli eredi.

Il signor G., pur non apparendo il richiedente, non condividendo la tesi giuridica della dipendente Rungi, si rivolto prima all’Ufficio di segreteria del Sindaco ove ha interloquito con la dipendente Rosalba Gallo e poi alla scrivente quale Responsabile dell’Area Affari Generale e dei Servizi Demografici.

Non contento delle precisazioni ottenute, lo stesso ha detto che si sarebbe recato dai carabinieri e avrebbe  provocato il nostro licenziamento.

Ha poi concluso la sua lamentazione affermando che si sarebbe recato presso un altro Comune, dove senz’altro avrebbero accolto la sua richiesta.

In diritto

La scrivente, partendo dal presupposto che l’art. 21 del DPR n.445/2000 disciplina l’autentica delle sottoscrizioni delle sole istanze prodotte agli organi della Pubblica Amministrazione, ha spiegato ai richiedenti l’impossibilità di autenticare da parte del Comune la firma in calce ad un atto di natura privatistica.

Sono esclusi, infatti, dal DPR n.445/2000 tutti gli atti negoziali di natura privatistica e quelli che contengono impegni, intenzioni future, accettazioni e rinunce.

Il dipendente incaricato dal Sindaco non può autenticare sottoscrizioni pur rivolte a privati dai contenuti relativi a testamenti, rinuncia ad eredità, patti successori, compravendite, cessioni, locazioni, procure, contratti ecc..

  • Resta fermo, infatti, che non possono essere autenticate le sottoscrizioni relative a: dichiarazioni d’impegno e volontà, procure, autorizzazioni, deleghe, consensi, accettazioni, rinunce o dichiarazioni di qualunque natura o tenore contenenti impegni, disposizioni per il futuro o fogli in bianco. In questi casi è necessario rivolgersi ad un notaio;
  • firme apposte su documenti che non siano scritti in lingua italiana. La lingua ufficiale della Repubblica Italiana (ai sensi dell’art. 1 della Legge 482/1999) è l’italiano; pertanto all’eventuale documento presentato in lingua straniera deve essere allegata idonea traduzione.

Nel caso in esame, il contenuto della dichiarazione del signor Addazio e della madre presentava il profilo della procura, dal momento che tutti gli eredi volevano autorizzare un unico erede alla vendita dell’autovettura del padre deceduto.

La procura è lo strumento giuridico attraverso il quale si realizza l’istituto tipico del diritto privato della rappresentanza, in virtù del quale un soggetto è autorizzato per legge a sostituirsi ad altro soggetto nel compimento di attività giuridica per conto di quest’ultima. Quindi, il rappresentante partecipa al compimento di attività giuridica e ciò lo differenzia nettamente dal delegato.

Il delegato, infatti, nelle fattispecie più ricorrenti nei rapporti con la PA, provvede al ritiro di documento, alla riscossione di pensioni essendo semplicemente l’estrinsecazione materiale di un provvedimento amministrativo che si è già perfezionato.

Qualora la dipendente Rungi avesse autenticato la sottoscrizione dei richiedenti in calce ad un documento avente contenuto di atto negoziale di natura privatistica, il documento stesso sarebbe stato nullo per vizio di competenza, non avrebbe potuto produrre alcun effetto giuridico, e la stessa avrebbe risposto a livello patrimoniale e penale dell’abuso compiuto.

Ad ogni buon fine si chiarisce che la fattispecie in esame non rientra nell’autentica della firma da parte degli uffici comunali in calce al passaggio di proprietà  di beni mobili registrati (veicoli, navi ed aeromobili), di cui al D.L. n. 223 del 4/7/2006 convertito nella L. n.248 del 4/8/2006,  in virtù del quale non è più obbligatorio rivolgersi ad un notaio per l’autentica della firma sul passaggio di proprietà.

Comportamenti

Infine, per quanto le lamentazioni pubblicate su facebook il 3 gennaio u.s., dal signor G., riferisco che la signora Rungi ha dichiarato di aver fornito le spiegazioni del caso, e di essere stata minacciata di denuncia e di licenziamento dallo stesso signor Grimaldi.

La signora Rungi non ha affermato che dal 1^ gennaio è cambiata la normativa del DPR n.445/2000 ma che dal 1° gennaio 2020, il certificato di proprietà dell’auto sarà abolito.

Il suo contenuto sarà assorbito dalla carta di circolazione che prenderà il nome di «documento unico di circolazione».

La riforma, varata nel 2017, con il decreto legislativo n. 98/17, ha già subìto diversi rinvii, l’ultimo dei quali attraverso la legge di bilancio dell’anno scorso (legge n. 145/2018) che lo ha spostato appunto ad inizio del 2020.

La scrivente ritiene che la dipendente Rungi abbia operato nel pieno rispetto delle leggi vigenti in materia di autenticazione delle sottoscrizioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni, e di aver tenuto un comportamento corretto nel fornire spiegazioni e indicazioni al cittadino-utente.

La dipendente Rungi non ha posto in essere violazioni al Codice di comportamento del personale dipendente. Sin qui le spiegazioni rese al sindaco dalla responsabile Area Generale del comune, la dottoressa Maria Vella.

Franco Damiano dal canto suo sottolinea l’estrema professionalità che ha sempre contraddistinto i dipendenti comunali. “ Oltre alla preparazione, dichiara il sindaco, vanno elogiati anche per la loro grande umanità. Non consentiamo a nessuno di mettere in dubbio la loro moralità. E, allo stesso tempo, non posso non stigmatizzare il clima di caccia alle streghe che si scatena senza conoscere i fatti,le leggi e le procedure amministrative”.