Montesarchio: Il paese in lacrime dà l’ultimo saluto a Raffaele

Redazione
Montesarchio: Il paese in lacrime dà l’ultimo saluto a Raffaele
“Il nostro essere qui è un combattimento tra le lacrime, il dolore e la speranza, vogliamo un altare che riesca a raccogliere tutte le nostre lacrime e ogni altare è come due grandi braccia che prendono i nostri <ma come faccio?>, i nostri <potrò mai farcela?> e con queste due grandi braccia si porta alla fine del calvario, la perdita di Raffaele è come i chiodi della crocifissione, ma è altrettanto vero che questo ragazzo ha donato tante di quelle cose”, queste le parole di don Giancarlo D’Ambrosio, parroco della Chiesa della Purità dove si è celebrato il rito funebre, durante l’omelia. Il sacerdote ha poi continuato esaltando le sue qualità di ragazzo gioioso, creativo e simpatico.
Raffaele, nel breve percorso fermatosi a 19 anni, ha compiuto tutto intero il tratto dell’esistenza realizzando in un meraviglioso compendio i tratti del bene, dell’amore, della solidarietà, della gioia, dell’aiuto. Così come hanno testimoniato direttamente i suoi compagni di classe e dell’Istituto d’Arte di Cerreto Sannita venuti numerosi per l’ultimo saluto al loro amato Raffaele ricordandone la creatività, la capacità di inventarsi mille cose e il suo portare una ventata di allegria, ma soprattutto la sua capacità di unire anche le realtà che erano diverse.
Una cerimonia toccante quella di oggi a cui hanno partecipato l’intera cittadinanza, duramente provata, e amici venuti da ogni dove e che ha visto la presenza dei parroci delle comunità parrocchiali di Montesarchio.
E’stato eseguito a viva voce, senza supporto musicale, l’alleluia da una sua compagna di classe che si è accostata al feretro bianco, tratteggiato intorno da cuori che recavano i pensieri degli amici su chi era Raffaele e come interagiva con loro.
Montesarchio ha pianto la scomparsa di una giovane vita, così anche Sperlonga dove lui ogni anno trascorreva le vacanze con l’adorata famiglia. Carmen, una sua amica del mare, così lo ricorda: “Il bambino dolce, sorridente e altruista conosciuto nell’estate 2009, un fiore strappato alla vita troppo presto”.
Una memoria letta dal preside Lanzotti, che ben conosceva Raffaele essendo stato alunno della sua scuola, ne ha tratteggiato il profilo di alunno studioso e zelante: “Tu Raffaele, alunno modello di tipo esemplare, compìto, pacato, sereno, virtuoso, affabile, pronto all’aiuto e al consiglio di chi lo richiede. Tu alunno di quelli meritevoli, sortivi la lode di superiori e docenti, non con lo sforzo di un impegno faticoso, ma con naturale e spontaneo procedere del tuo amorevole agire. Tu Raffaele, promessa di un grande futuro a guisa di un fulmine inatteso, sei invece uscito dalla storia e non si comprende il perché in una visione razionale della vita, ma solo tangibile in una dimensione metafisica. Tu Raffaele certamente nei diciannove anni che porti con te, sulla scia dell’eterno fluire, hai condensato tutto il sublime di una vita intera: l’affetto, il sorriso, la gioia, l’amore, il candore, lo studio e l’ammirazione del genio che la mente sublima, se è vero che l’arte è la scienza dell’incanto e del meraviglioso che trascende l’artista e il cultore, tu Raffaele sei stato figlio devoto e sincero e tutto il corso dell’arte si è compiuto in te”.
Parole profonde e vere per il giovane Raffaele apprezzate dai familiari e dagli insegnanti presenti alla cerimonia.
Ora Raffaele, nell’infinito silenzio, profuma e brilla non più in mezzo a noi, ma al di sopra di noi, al di sopra del tempo e dello spazio, lontano da questo mondo in cui lo rattristava il male e l’egoismo ed ora veglia su tutti noi che lo abbiamo conosciuto e che gli abbiamo voluto bene e con lui nei nostri cuori non saremo mai soli.
Brigida Abate