Montesarchio: la casa chiamata mondo dagli alunni dell’IC1

Redazione
Montesarchio: la casa chiamata mondo dagli alunni dell’IC1

La casa chiamata mondo è l’opera tratta da un’idea delle docenti Maria Carmela Barone, Ester Colandrea, Lucia Maffei e Ermelinda Principe che ha visto gli alunni delle classi quinte dell’Istituto Comprensivo 1 salire in palcoscenico al rinnovato Auditorium Eduardo de Filippo dell’Istituto Fermi, inaugurato solo la settimana scorsa alla presenza di un pubblico numeroso e scelto. I ragazzi partendo da espressioni di uso comune come “sentiti a casa tua”, “fai conto come se stessi a casa tua”, “La mia casa è la tua casa” e così via, si sono esibiti in drammatizzazione, coro e ballo.
La casa quindi come punto di riferimento dove ci si sente a proprio agio e protetti, ma che indica anche un luogo geografico, un clima, un’etnia, una cultura e ancora usi e abitudini di chi vi abita. Ogni classe quinta dell’istituto ha rappresentato un continente e 4 sono stati quelli trattati: l’America, l’Asia, l’Europa e l’Africa.
La casa implica la diversità intesa come ricchezza della varietà di forme e colori, la casa diviene allora simbolo del nostro mondo ricco di diversità. Da queste considerazioni ha preso spunto lo spettacolo “La casa chiamata Mondo” trattando la tematica dei continenti come casa di tutti.
Ha partecipato alla manifestazione Carmen Maffei responsabile provinciale dell’Unicef, perché l’IC1 è stato insignito del titolo “Scuola amica dei bambini”, il progetto si coniuga infatti in ogni sua parte a grande scopo dell’Unicef “nessun angolo del mondo è tanto remoto da impedirci di raggiungere un bambino e garantire i suoi diritti”. Sono stati trattati in maniera trasversale temi come: i bambini soldato, l’appartenenza, il diritto ad una casa, i bambini che muoiono in mare e così via.
Il coro, formato da circa 100 bambini che lasciano quest’anno la scuola primaria, è stato diretto dall’insegnante Maria Zuzolo, mentre alle tastiere c’era Antonio Bocchini. I brani musicali  Tu vuo’ fa’ l’americano di Renato Carosone, Guantanamera e Samba lelè per l’America; un canto israelita ( Zum Gali Gali), indonesiano( Suliram), giapponese ( Sakura) e (Gam Gam Kim elech ) della tradizione Yiddish per il continente Asia; quelli africani con canti tradizionali del Kenia come Adiemus Karl, Jenkins e Kna Mtu Shambanì, della Tanzania e, dulcis in fundo, dell’Europa con Yellow Submarine dei Beatles, l’Inno alla gioia di Beethoven e quello nazionale di Mameli hanno toccato le corde dell’anima di tutti i genitori presenti, tra cui anche il sindaco Franco Damiano.
Soddisfatta la dirigente Alfonsina Dello Iacovo per aver concluso un percorso con gli alunni meditando su grandi temi attuali e impegnativi e augurando loro, che lasciano la scuola primaria, di essere cittadini attenti al mondo come casa di tutti.
Movimento e parole hanno raccontato una storia ambientata in una scuola primaria come quella dell’istituto e accurate ricerche sulle abitazioni dei vari continenti del mondo hanno portato a conoscenza dei discenti l’esistenza di culture, lingue, usi e altro, una vera ricchezza dell’umanità che insieme con rispetto e amore sono le basi per un mondo migliore consapevoli che tutti possono trovare in esso la loro casa.

Brigida Abate