Montesarchio: la storia di Marcellino pane e vino e il Paradiso sugli Altari

Redazione
Montesarchio: la storia di Marcellino pane e vino e il Paradiso sugli Altari

La processione del Corpus Domini non ha avuto la stessa sorte di quella della Trinità: non c’era l’intera popolazione e molti non sanno darsi la spiegazione. Eppure è una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. Forse le persone sono state distratte dai bellissimi altari realizzati per l’occasione.
Successo in tal senso dal mondo della scuola: gli studenti del Fermi hanno infatti realizzato, per la prima volta, un altare che ha commosso l’intera comunità.
“Abbiamo cercato di esaltare i valori che sono universali.” -ci ha dichiarato la docente Ermengarda Iacono- “Non è un caso se sul quadro c’è raffigurato il bambino trovato annegato a mare, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, i carcerati, seppellire i morti, consigliare i dubbiosi, ammonire i peccatori, i ragazzi hanno aderito con entusiasmo: hanno sentito loro di fare tutto ciò e lo hanno attualizzato”.
La docente Giovanna Luciano, dal canto suo, così si è espressa: “Abbiamo aderito perché pensiamo che alcuni valori professati dalla Chiesa valgono per qualsiasi credo religioso”.
“I valori accomunano gli uomini, non fanno parte solo delle religioni” ha rimarcato la docente Pina Lanni. Spiccava sul quadro la parola “squola” scritta in modo sbagliato per sottolineare l’ignoranza e quanto sia invece importante sapere.
Il dirigente scolastico Giulio De Cunto ha partecipato ammirando ed esaltando il lavoro e le qualità dei suoi studenti.
Dopo pochi metri Ostia divina e Noi vogliamo Dio in un solo concerto con la voce dei ragazzi dell’Istituto comprensivo 1 e la musica di quelli dell’Istituto comprensivo 2 che hanno toccato le corde dell’anima di tutti i fedeli accorsi numerosi per il momento della sosta in via Vitulanese, dove il comitato pro tempore della strada in parola, un gruppo di amici del bar Lama, coinvolgendo anche Bismarck ed altri ragazzi di colore, hanno realizzato un altare sul cui quadro era raffigurata la misericordia di Cristo che illumina il Papa e la mano di Dio.
A dirigere l’orchestra il docente di musica Gaetano Amoruso che soddisfatto ha detto: “E’ stata una esperienza bellissima, unire due istituti e farne uscire un’orchestra compatta”. Emozionata, invece, la dirigente Alfonsina dello Iacovo per la riuscita dell’evento: “Assistere a tutto ciò è meraviglioso: sentire dai ragazzi questi canti religiosi, è una tradizione che si rinnova. Erano anni che lo volevamo e ci siamo riusciti”.
Tutti belli gli altari. Successo in particolare per quello del Corso Caudino: “L’altare raffigura” –ha sottolineato Riccardo Campanile- “le tre visioni di Santa Faustina Kowalska: Inferno Purgatorio e Paradiso. L’idea era nata casualmente, poi ho fatto delle ricerche e mi hanno colpito le spiegazioni della Santa della Misericordia. Poi con un po’ di lavoro ho fatto unire le mie idee con le stesse visioni”. Davvero bello per non visitarlo con il Paradiso tutto bianco.
Suggestivo anche l’altare dedicato alla storia di Marcellino pane e vino realizzato da Albertino Russo e Domenico Improta: qui il convento è stato fatto a immagine degli ideatori ed ha lasciato senza parola tutti i visitatori. Curiosità dei fedeli per quello realizzato dall’Inter club “Mosè dal suo faraone” e per quello realizzato sulla Torre che ha visto un andirivieni di persone anche per la novità di quest’anno e l’allungarsi della processione di pochi metri: una decisione presa qualche ora prima dall’abate don Ivan, sempre pronto ad accogliere le iniziative positive dei fedeli e delle sentinelle della Torre.
Arte e fede uniscono ancora tutti i ceti in un momento in cui l’unione è l’Eucarestia, necessaria al mondo intero.

Brigida Abate