Montesarchio: L’emozione di una giornata con l’Unitalsi
E’ stata una manifestazione toccante quella dell’Unitalsi che si è tenuta ieri a Montesarchio e che ha regalato una giornata di gioia immensa a tutti gli ammalati.
Una gioia ancora più acuta per tutti quelli che hanno contribuito all’organizzazione e partecipato attivamente. La cerimonia religiosa, dopo il benvenuto in Via Matteotti a tutti gli ammalati, è stata celebrata da don Silvio Pepiciello nella Chiesa di San Francesco, gremita di persone che non riuscendo a trattenere le lacrime al momento dell’Eucarestia ha commosso tutti gli ammalati, che dalle loro carrozzine trasmettevano tanta tenerezza.
L’atmosfera è stata quella di un’emozione nell’emozione di tutti i presenti con le visibili lacrime asciugate dal sole che ha riscaldato ancora di più i cuori di tutti.
Significative le parole di Don Silvio durante l’omelia che dopo aver dato il benvenuto a loro che portano una croce nel corpo si è rivolto così ai componenti dell’Unitalsi : “Il vostro è un dono ma bisogna stare attenti perché si potrebbe partire con grande entusiasmo e magari non averlo più, bisogna capire facendo un buon esame di coscienza se non si fa più per servizio o per aver individuato una posizione, un volontario deve essere un Cristiano con gli attributi perché al centro dell’Unitalsi c’è Gesù”, don Silvio ha poi invitato a fare l’esperienza del treno bianco perché, ha continuato, “Il contatto con l’ammalato è una scuola di vita”.
Il momento più toccante è stato l’intervento di due ammalati che hanno gridato uno: “La malattia è un dono”, l’altro, all’invito del parroco ai componenti dell’Unitalsi ad andare più spesso da loro: “A me piace l’Unitalsi”.
Presente il sindaco Franco Damiano e Michele Napoletano sindaco di Airola sensibile, come sempre, a queste manifestazioni. Tutte le associazioni del territorio hanno dato il loro contributo nell’organizzazione di una grande festa che si è svolta nel chiostro del Comune e tra le tante : Amore oltre i confini, Misericordia, Protezione Civile, Sentinelle della Torre, Buona Sanità, Pro loco, Acli, A. E. Mid, Aito, Confraternite, autorità civili e religiose, insomma una gara di solidarietà.
Una festa riuscita e curata in tutti i particolari. Sui tavoli non sono mancati nemmeno i fiori, simbolo di festa desiderata da tutti. Il pranzo cucinato e servito dai volontari con prodotti totalmente offerti, la musica che ha allietato tutti, la voglia di sorridere e far sorridere gli ammalati hanno lasciato un segno indelebile nei cuori delle nuove generazioni presenti e dell’intera cittadinanza.
Belle le parole di un componente dell’Unitalsi: “Si va via commossi perché ognuno di noi lo ha fatto senza avere nulla in cambio, ma solo per far trascorrere una giornata diversa a tutti gli ammalati con la costante presenza dell’allegria. Queste cose bisogna farle più spesso perché è questo il vero senso della vita”.
A fine giornata tutti, ammalati e non, sono stati avvolti da interminabili coriandoli, tanti palloncini colorati volavano verso il cielo e mentre ognuno di questi compiva il suo cammino verso l’infinito imprimeva nei cuori e nelle coscienze di chi lo accompagnava con occhi commossi finché non si dissolveva nell’azzurro dell’immensità, valori per i quali vale la pena di lottare, la speranza che è quel raggio di sole che nasce dal cuore ed è la voglia instancabile di farcela.
Brigida Abate