Montesarchio, movida nel mirino delle consigliere Papa
“Movida tranquilla a Montesarchio? Ma quando mai”. I consiglieri comunali Rosanna e Angela Papa denunciano il caos in cui versa il paese nel fine settimana. “Prima di essere amministratori bisogna essere o sentirsi genitori – inizia così Angela Papa – e non è possibile mettere la testa sotto la sabbia. Le cronache cittadine ci consegnano un’immagine triste soprattutto quando si sono verificati episodi incresciosi. Sono stati addirittura trovati narghilè artigianali nei pressi delle scuole elementari – racconta Angela Papa – dove si presume siano stati utilizzati per il consumo di sostanze stupefacenti. E’ l’altra faccia della medaglia –dicono all’unisono le due consigliere – di chi vuole far credere nell’oasi felice, in un posto incantato, un mondo edulcorato dove la movida si dovrebbe ridurre ad un girovagare continuo senza nessun attrattiva di “spessore” da offrire ai giovani”.
“I week-end da incubo – scrivono nella nota stampa Rosanna e Angela Papa – è vissuto soprattutto da chi abita il centro cittadino nella zona di piazza Umberto I. Al rumore prodotto dalle auto si aggiunge il frastuono dei locali notturni. La sicurezza è carente, per non dire inesistente. Quest’anno i vigili urbani hanno detto no ad un progetto di pattugliamento del territorio che entrava in vigore dopo la mezzanotte. Noi avevamo proposto una collaborazione con l’associazione “Fare Ambiente” ma come al solito hanno fatto “orecchie da mercanti”. Oltre la disorganizzazione ci sarebbe anche una soluzione alla giungla di automobili. Noi – puntualizzano le due consigliere – l’abbiamo rappresentata più volte nelle riunioni di maggioranza. Esiste un mega parcheggio, in piazza Martiri di Cefalonia, che andrebbe utilizzato per scoraggiare l’invasione delle auto in sosta selvaggia. Come fare? Con un piano traffico costruito ad hoc.
Per non parlare dei marciapiedi occupati, invasi da tavoli e sedie. Da noi sono giunte molte lamentale di persone costrette a camminare per strada. Problematica sulla quale avevamo acceso i riflettori già tre anni fa, cioè da quando ci siamo insediate. In questo modo i locali notturni diventano out per i diversamente abili. Una città che non rispetta la diversità è destinata a morire nell’inedia culturale. Altra immagine di decadenza è legata agli extracomunitari assiepati sulle panchine. Un’immagine surreale. Un corpo a parte rispetto al popolo della notte. Un mondo lontano dai nostri giovani. Altro che integrazione. Solo emarginazione e vergogna. L’amministrazione che fa? Nulla. Anzi oggi il sindaco si lancia in accuse contro il prefetto. E’ lo stesso sindaco che qualche mese fa favoriva la presenza dei profughi sul territorio o addirittura si definiva estraneo ad un fenomeno gestito fuori dai confini comunali. Oggi sono cambiate le regole del gioco. Chissà perché? Chissà come mai? Premettendo che l’accoglienza è un obbligo morale. – sottolineano le due Papa – l’ospitalità potrebbe essere anche una risorsa economica per il Comune. Non capiamo perché il primo cittadino non si faccia promotore presso il prefetto per accogliere i profughi in strutture di proprietà dell’Ente. Seguirebbe così l’esempio del sindaco di Riace. I proventi della gestione per l’accoglienza sarebbero utilizzati per ridurre le tasse comunali. Sarebbe lo stesso principio adottato per le antenne. Nessuno ricorda quando questa maggioranza obbligò il posizionamento dei ripetitori nei terreni pubblici?!. Ma –concludono le due consigliere- evidentemente sindaco e qualche assessore hanno la memoria corta. Oggi è impossibile avere interlocutori attenti perché in estate è andato in vancanza anche il buonsenso”.