Montesarchio: “Non si può morire così, per pochi soldi!”
Montesarchio- “Non si può morire così, per pochi soldi”. Lo ha ripetuto dall’altare più volte, interpretando il dolore di tutti i presenti, don Ivan Bosco, il parroco della Santissima Trinità che oggi ha officiato le esequie di Giovannandrea Parente.
Ad un mese esatto dalla rapina avvenuta nella sua abitazione di via Lato Nuovo, Montesarchio ha dato l’estremo saluto al pensionato che è morto a seguito delle percorse ricevute per soli 350 euro. In chiesa c’era anche il gonfalone del comune di Montesarchio perché il sindaco Franco Damiano, presente alle esequie, ha proclamato il lutto cittadino, interpretando un moto di sdegno e di dolore dell’intera comunità.
La chiesa era gremita di gente, in particolare le parole del sacerdote sono state rivolte alla sorella Angelina che viveva con il fratello Giovanni ed anche lei era in casa quella maledetta sera del dieci aprile. L’anziana, sorretta dalle altre due sorelle Rosa e Nicolina, è apparsa molto provata perché ha visto con i propri occhi la violenza che si è scatenata contro l’anziano fratello. La figura di Giovannandrea Parente è stata anche ricordata dall’altare dalla dirigente scolastica Maria Rosaria Damiano. Il pensionato era una persona semplice che voleva solo concludere serenamente i suoi giorni terreni. Una persona mite, vittima della ferocia degli uomini.
Intanto, si attendono ancora i risultati dei Ris dei carabinieri sul cadavere carbonizzato ritrovato lungo i tornanti del monte Taburno. Il sospetto che possa trattarsi del corpo del 26enne Valentino Improta, ogni giorno che passa, diventa sempre più certezza. Il giovane è scomparso di casa la sera di mercoledì due maggio, poco tempo dopo aver ricevuto un avviso di garanzia, inerente proprio la morte di Giovanni Parente. E’ un giallo che deve essere risolto, dando un nome ed un volto a questi assassini.