Montesarchio: pioggia, freddo e tante lacrime per l’ultimo saluto a Manuel
Una piccola bara bianca che sembra contenere tutto il dolore del mondo. Montesarchio ha reso l’ultimo, estremo saluto a Manuel, un bimbo di appena dieci anni che nel giorno dell’Immacolata Concezione è volato in cielo. Forse un aneurisma lo ha portato via. Semplicemente ieri Manuel non si è svegliato. Non ha potuto godersi il giorno di festa, partecipare all’accensione dell’albero, allestire il presepe, giocare con i suoi amici, scherzare con i fratelli, i gemelli Francesca e Cristhian, chiedere in regalo di Natale a papà Michele e mamma Teresa. Piove quando arriva la piccola bara in chiesa, piove e fa freddo.
L’Annunziata oggi sembra piccolissima, la gente è tanta.
Per molti non c’è spazio in chiesa ed allora Piazza Umberto un poco alla volta si riempie di ombrelli e di lacrime.
La piazza e la Chiesa sono avvolti dal silenzio, un silenzio triste e malinconico squarciato a volte dai singhiozzi. Gli occhi di tutti sono puntati sulla famiglia. I gemellini sembrano come delle guardie che proteggono mamma e papà e vegliano sulla piccola bara. Don Silvio Pepicelli cerca di lenire quell’incredibile dolore. Nel Vangelo, nella fede, nella preghiera anche in quelle dei tanti presenti, la famiglia dovrà trovare la forza di continuare. Mamma e papà dovranno pensare a prendersi cura dei gemellini sapendo che su di loro veglia un angelo. Dire queste cose, anche solo pensarle sembra impossibile. Arriverà la rassegnazione, arriverà la forza di continuare ma oggi Manuel manca. Sarebbe bello, per un solo momento, poter rivedere il suo sorriso. Ma forse sta già sorridendo da sopra le nuvole piene di pioggia. Sorride e dice a mamma e papà di non preoccuparsi perché lui sta bene e resterà sempre con loro.