Montesarchio: Presepi in mostra: la tradizione si perpetua

Redazione
Montesarchio: Presepi in mostra: la tradizione si perpetua
Montesarchio: Presepi in mostra: la tradizione si perpetua

Montesarchio: Presepi in mostra: la tradizione si perpetua. Tra gli eventi natalizi di cui il pubblico di Montesarchio e quello caudino potrà godere quest’anno , in linea con la tradizione del periodo, vi segnaliamo le tre mostre presepiali  che le associazioni Sentinelle della Torre e UNITRE (università delle tre età) stanno ponendo in essere .

Evento 2 dicembre alle ore 18,00

L’ evento che darà il via ufficialmente alla presentazione dei presepi si  terrà il 2 dicembre alle ore 18 presso l’ex chiesa della SS.ma Immacolata ex Convento delle Clarisse. Il giorno dopo,  poi, il 3, alle ore 19  presso la Torre di Montesarchio dove ne è stato allestito un altro, sarà inaugurato il secondo.

Saranno presenti il Direttore del MANSC, Enzo Zuccaro,  il vice sindaco Morena Cecere , i Presidenti delle associazioni organizzatrici Ciro Siciliano e Teresa Ruggiero  e Tommaso Eritreo e  Angela Amato , i coniugi artisti ideatori e costruttori di  ogni singolo elemento dei presepi  esposti , che si rifà a quello napoletano.

In quello stesso giorno ricordiamo che la visita al Museo Archeologico nazionale del Sannio-Caudino  e della stessa Torre sarà gratuita in quanto prima domenica del mese. Infineil terzo sito  in cui sarà possibile ammirare la bellezza di questi presepi  sarà Bonea in via Roma dal 6 dicembre. I presepi saranno dedicati alla memoria di Angelo Nicola Tinessa e Alessandro Odierna.

Il Presepe Napoletano

L’Arte dei presepi napoletani affonda le sue radici gia nel Medioevo ma vide la sue età d’oro nel Settecento quando fu  allargato lo scenario e non venne più rappresentata la sola grotta della Natività, ma anche il mondo profano esterno.

In puro gusto barocco, si diffusero le rappresentazioni delle taverne con ben esposte le carni fresche e i cesti di frutta e verdura e le scene divennero sfarzose e particolareggiate mentre i personaggi si fecero più piccoli. Ogni cosa che viene rappresentata , ogni singola statuina, ogni singolo decoro, ogni luogo nascondono una simbologia , un significato ben preciso che va oltre la semplice raffigurazione della nascita di Gesù.

Il sogno di Benino

E’ rifacendosi a questo che la coppia Eritreo-Amato ha deciso nel periodo della pandemia di dedicare il proprio tempo a qualcosa di davvero proficuo che lasciasse un segno indelebile nei confronti dell’arte montesarchiese. Perchè di vera arte si parla, di minuzioso lavoro di ricerca e di artigianalità che trova nella tradizione il motivo che nulla si perda.

Ci spiega la coppia . “Tutto è fatto e dipinto rigorosamente a mano, dai personaggi  con il loro vestiti d’epoca e alle loro espressioni facciali e corporee come Benino ,la lavandaia , la zingara, i due Pescatori, Ciicibacco ecc; agli edifici come la taverna, le casette , il mulino,la locanda, il ponte, il fiume, il pozzo, la fontana con la donna  e tanto altro.”

Lavoro di architettura, ingegneria, falegnameria, sartoria , ricamo , pittura, ricerca per un mondo che non conosce tempo se pur trascorsi ottocento anni dalla nascita del primo  presepe di Greggio. Un mondo tutto speciale , enorme allegoria tra il Sacro ed il Profano, tra il Bene ed il Male, come il sogno di Benino il pastorello dormiente che appena sveglio racconta di aver  visto la nascità di Gesù Bambino e da cui parte il racconto di ogni visione allegorica del presepe.

Il sogno dei Cristiani

Lo stesso Sogno che noi Cristiani ricordiamo ogni anno nella speranza di un mondo fatto di amore, di pace e fratellanza nella Luce a cui conduce credere in Cristo .

A.R.