Montesarchio: presto in mostra il vaso attico ritrovato l’anno scorso

Redazione
Montesarchio: presto in mostra il vaso attico ritrovato l’anno scorso

Prosegue il lavoro di restauro per restituire all’antico splendore il vaso attico ritrovato il dieci novembre dello scorso anno, nel corso di uno scavo, in via Napoli a Montesarchio.
Si lavora, alacremente e si spera che, in un tempo breve, possa essere mostrato al pubblico.
Ricordiamo che si tratta di un ritrovamento eccezionale che sta appassionando gli studiosi. E’ un vaso a figure nere, risalente al sesto secolo avanti Cristo. Sino ad oggi, gli studiosi erano a conoscenza solo di un altro esemplare simile, ritrovato nella metà del 1700 nell’antica Saticula, oggi Sant’Agata dei Goti, ed esposto nel museo nazionale di Napoli.
Quello di Sant’Agata, però, è decorato solo nella parte superiore, mentre il cratere ritrovato a Montesarchio, è interamente decorato. E’ d’importazione attica, probabilmente arriva direttamente da Atene ed è databile alla seconda metà del VI sec. a. C. ed è decorato appunto con la tecnica a figure nere.
“E’ ipotizzabile che sia arrivato a Caudium dalla Grecia attraverso la mediazione delle colonie dell’Italia meridionale e su commissione delle aristocrazie caudine che adottavano questo tipo di sepoltura con cratere riecheggiante il modello greco del simposio nel quale i crateri contenevano il vino mescolato con acqua. Questo rinvenimento è importante non solo per lo straordinario valore intrinseco del vaso ma perché testimonia quanto sia fondamentale per la ricerca archeologica recuperare correttamente, con adeguato scavo stratigrafico, questo tipo di oggetti nel loro contesto originario. E’ questa inoltre una delle testimonianze più antiche di deposizione di un cratere nelle tombe di Montesarchio.
Insomma, un vero e proprio tesoro che, terminato il restauro, arricchirà la mostra Rosso Immaginario, proprio dedicata ai vasi di Caudium, che si può ammirare presso il museo nazionale del Sannio Caudino a Montesarchio.
Non solo, ricordiamo che sempre in esposizione permanente, questa volta nella Torre, a pochi passi dal museo, si può ammirare il cratere di Asteass che rappresenta Il Ratto d’Europa.

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