Montesarchio, rapine in banca: “Vi racconto cosa si prova ad avere un coltello alla gola”

29 Settembre 2014

Montesarchio, rapine in banca: “Vi racconto cosa si prova ad avere un coltello alla gola”

Montesarchio. “Sono spietati e pronti a tutto. Quando si dice taglierino, non si riesce a spiegare bene cosa vuol dire avere un coltello puntato alla gola, con due occhi spiritati che non esiterebbero ad affondare la lama. Si resta immobili e si pensa solo a quello che si rischia e si rischia tutto. Tu metti in gioco la vita mentre a loro importa davvero poco”. Mentre proseguono le indagini per individuare gli autori della rapina contro la sede di Unicredit, nella centralissima piazza Umberto di Montesarchio, abbiamo chiesto ad un amico, un direttore di filiare di un importante istituto di credito, cosa succede quando si ha a che fare con queste persone. Il taglierino, generalmente, è fatto di cristallo ma è affiliattismo. E’ un oggetto che viene usato per tagliare i prosciutti e non viene segnalato dai metaldetector. Una volta entrati, quindi, si prende di mira un malcapitato impiegato che sta alla cassa e si chiedono i soldi, in cambio della sua vita. Proprio così succede, è un vero e proprio terribile baratto. Basterebbe un niente per affondare quel dannatto aggeggio nella gola. Gli istituti adottano diversi dispositivi antirapina ma, alla fine, si riesce sempre a penetrare all’interno e a seminare il terrore. Il nostro amico specifica che chi ha subito quel trattamento non lo dimenticherà per tutta la vita. Mentre, i rapinatori spesso, anche quando vengono arrestati, grazie alle immagini delle videosorveglianza, possono anche non essere incriminati per rapina a mano armata. E così, visto che ad agire, nella maggior parte dei casi, sono degli incensurati per sfuggire alle video camere, dopo 18 mesi, li puoi vedere fuori dal carcere, grazie alla condizionale. E’ noto che gli istituti di credito della Valle Caudina sono oggetto di attenzione da parte di bande di rapinatori che arrivano dal napoletano o dal casertano. La banca viene tenuta d’occhio, per qualche giorno, e poi si decide di agire. Oltre al taglierino, altro oggetto, molto usato, è la siringa. Anche quella è molto pericolosa perché ad agire sono spesso dei ragazzi che per affrontare, senza paura, quel momento pippano di cocaina. Arrivano, quindi, gasatissimi ed incoscienti. Davvero, per loro la vita umana può valere meno di poche migliaia di euro. Basti, infatti, pensare dove si trova la filiale di Unicredit di Montesarchio. Stiamo parlando della piazza più importante della Valle Caudina, sempre piena di gente. Non solo, per fuggire rischiavano di restare imbottigliati nel traffico dei vicoli stretti, di quella zona del centro storico. Ma se ne sono letteralmente fregati, tanto è vero che sono tre le rapine che la filiale ha subito solo nel 2014. Il terrore degli impiegati, che ci ha raccontato il nostro amico, quindi, è pianamente giustificato, altro che taglierino.

P.V.

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