Montesarchio: si presenta “Il solco e il tratturo”
Sabato 11 Maggio 2019 alle ore 16,30 al Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino sito nel Castello di Montesarchio verrà presentata al pubblico la monografia di Cenzino D’Apruzzo dal titolo “Il solco e il tratturo – La Via Appia” terzo impegno letterario dopo il “Dizionario lessico-topografico di Montesarchio e della Valle Caudina” del 2014 e la raccolta di poesie vernacolari dal titolo “Braccianti briganti migranti e fanti del re” del 2016.
L’Autore dedica la prima parte dell’opera alla vita giornaliera dei braccianti, faticosa e miserabile, sui campi argillosi dei colli montesarchiesi nell’ultima fase arcaica dell’agricoltura (Anni ’50 e ’60 del Novecento) e in casolari e pagliai; dei rari momenti di socialità; della denutrizione, dell’assenza di igiene, della mortalità infantile; di credenze e superstizioni; delle vajassèlle e delle mondine-bambine nelle risaie del Vercellese; della sacralità del bove e della valenza giuridica e di psicopompo del giogo; delle riforme agrarie, delle occupazioni delle terre, delle stragi dei braccianti e delle migrazioni nelle Americhe; dello sfruttamento minorile dei valani di Benevento e dei uarzùni nelle miniere di zolfo di Tufo; della fémmèna prèna e degli ultimi pignatàri di Montesarchio; di Marialònga strega del pozzo e dei mostri del bosco; dell’aldilà contadino: u Mùnn’ a Verità; della strada borbonica Vitulanese, prolungamento ottocentesco della Ferdinandea Irpina da Avellino a Montesarchio; degli antichissimi tratturi che attraversavano la Caudinia da est ad ovest e dei tratturelli locali; dell’ipotesi delle “Forche Caudine” a Piana di Prata tra la sorgente Tormento e Tuoro d’Occhio; dei “muri a secco” del Taburno, dal Novembre 2018 patrimonio Unesco dell’Umanità, utili in un lontano passato come postazioni sannitiche e fino alla prima metà del Novecento all’agricoltura arcaica di montagna.
La seconda parte del testo tratta della Via Appia Antica dal Ponte Casilino sul Volturno al Ponte Rotto sul Medio Calore con descrizione dei luoghi naturalistici, dell’arte e delle cose notevoli della Valle Caudina. Infine l’Autore descrive l’Appia primigenia da Caudium a Beneventum -già osservata da F. M. Pratilli nel 1745- il cui tracciato seguiva l’antica pista osca di passaggio sotto le mura turrite del borgo Latonuovo di Montesarchio, per continuare lungo il tratturo della Monaca diretto a Montemauro, proseguendo per il crinale di Apollosa e le Ciancelle, località questa nota per la “fontana di Scilla” e per il culto dell’imperatore Claudio (41-54 d.C.) prima di giungere a Benevento.
All’evento letterario il Direttore del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino Ferdinando Creta curerà l’introduzione. Previsti i saluti del Sindaco di Montesarchio Franco Damiano e di Morena Cecere Assessora alla Cultura; interverrà la poetessa e scrittrice Anna Lisi. L’Autore Cenzino D’Apruzzo in chiusura presen