Montesarchio, vandali e schiamazzi: la follia del sabato sera
Urla e schiamazzi anche fino alle 4 del mattino, bottiglie di vetro e oggetti vari lanciati contro le porte delle abitazioni, minacce di percosse e intimidazioni. Accade a Montesarchio, nei pressi dei cancelli della villa comunale. Un copione che, stancamente, si ripete ogni fine settimana, nell’indifferenza, come spiega la vittima, di amministrazione comunale e forze dell’ordine.
“Sono esasperata – tuona una residente – la situazione peggiora sempre di più. Siamo ostaggi in casa nostra di gruppi di teppisti, tutti minorenni, che ogni sabato notte bivaccano in villa e nei pressi dei cancelli. Impossibile dormire a causa delle grida e del rumore provocato dal lancio di oggetti contro le porte delle case. Sono riuscita ad identificare una delle ragazzine del gruppo e ho provato a parlare con i genitori: sono stata minacciata di percosse e di ritorsioni”.
Paura per se stessa e per la propria famiglia, rabbia per l’immobilismo istituzionale di fronte ad una situazione che viola il sacrosanto diritto a sentirsi sicuri in casa propria. “Spesso sono costretta a tenere il cane chiuso in casa – ha aggiunto – per proteggerlo dai petardi e dalle bottiglie di vetro che puntualmente gli vengono tirati contro. La notte di Halloween, a finire nel mirino della banda fu l’abitazione di un anziano imbrattata con uova, farina e rifiuti”.
Inascoltati gli appelli lanciati tanto all’amministrazione comunale quanto alle forze dell’ordine. “Ho più volte segnalato ai carabinieri quanto accade qui la notte ma non è servito: controlli al palo, siamo abbandonati. Lo stesso sindaco non ha fatto altro che invitarmi a denunciare. Anche quando vennero danneggiate le luminarie allestite in villa per Natale ci si limitò ad un atto di condanna del raid senza che venisse preso alcun provvedimento concreto”.
Per i residenti è necessario agire in modo risoluto prima che la situazione peggiori ulteriormente. “La villa va vigilata costantemente – ha concluso la donna – siamo pronti ad avviare una raccolta firme per sollecitare, una volta per tutte, chi di dovere ad intervenire”. (Foto da web)
Serena Finozzi